Data: 19/05/2016 21:10:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Lei lavora, anche se con occupazioni precarie. Lui, invece, � disoccupato. Ma nonostante tutto dovr� versarle l'assegno divorzile. A deciderlo � la Cassazione, con la recentissima ordinanza n. 10099/2016 (qui sotto allegata), rigettando il ricorso di un uomo avverso la sentenza della Corte d'Appello che aveva disposto il versamento a favore della ex moglie di un assegno mensile di 310 euro.

L'uomo non ci sta e si rivolge al Palazzaccio cadendo per� dalla padella nella brace.

Per gli Ermellini, infatti, non regge la tesi dallo stesso sostenuta che avendo cessato ogni attivit� lavorativa, le sue condizioni economiche erano state modificate in senso peggiorativo.

E ad inchiodarlo, sono i possedimenti emersi dalle dichiarazioni dei redditi che gli procurano anche rendite locatizie consentendogli un "adeguato sostentamento". Per di pi� l'uomo ha notevole capacit� di reddito, fondata anche sulla competenza maturata come "mastro muratore" che gli ha consentito nel corso degli anni di investire i suoi guadagni in immobili e terreni.

Per contro, invece, la moglie dopo la separazione si � adattata "a svolgere lavori precari e poco remunerativi" come quello di bracciante agricola.

Evidente dunque il divario economico tra i due ex coniugi. L'assegno � confermato.


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