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Data: 18/06/2016 15:40:00 - Autore: Valeria Zeppilli di Valeria Zeppilli – In Italia sembra normale che, almeno nelle proprietà private, il titolare del relativo diritto possa liberamente raccogliere l'acqua piovana che convoglia spontaneamente nelle loro terre. Ma, in realtà, altrove, non è così scontato. Anzi: in uno dei paesi notoriamente più evoluti del mondo occidentale, gli Stati Uniti d'America, molti proprietari si sono visti negare per legge la possibilità di appropriarsi della pioggia caduta nelle loro terre. Il motivo? Non appartiene a loro. Simili legislazioni, ad esempio, sono state adottate nello Utah e a Washington, sulla scia di un dibattito in realtà molto diffuso in materia di lotta alla siccità e in considerazione del nuovo interesse circa i metodi di conservazione delle acque. Tanto che la recentissima legalizzazione dei barili per la raccolta delle acque piovane su immobili residenziali in Colorado è stata vista come una vera e propria conquista per i cittadini, non così scontata dopo anni di proibizioni. In Italia, per fortuna, sembrerebbe proprio che sistemare un bidone in giardino per raccogliere la pioggia e annaffiarci l'orto e le piante o lavarci la macchina sia un comportamento legale. Gli unici limiti che il nostro ordinamento pone al convoglio delle acque piovane, infatti, riguardano la normativa a tutela dell'ambiente e interessano chi ne cura in generale la gestione, il trattamento, l'immissione e lo scarico. Anche guardando a quanto accade oltreoceano, insomma, non possiamo lamentarci! |
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