Data: 05/07/2016 17:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Inutile sostenere che fare le cose con lentezza significa essere pi� precisi, o appigliarsi ai motti popolari, come "chi va piano, va sano e va lontano": se si � lenti e flemmatici sul lavoro il rischio � essere licenziati. A confermarlo � una recente sentenza della Corte d'Appello di Genova (sezione lavoro n. 108 del 15 marzo 2016) che ha ritenuto corretta la massima sanzione disciplinare inflitta da una societ� nei confronti di un proprio operaio. L'uomo gi� sanzionato in passato per l'eccessiva lentezza, aveva impiegato oltre 3 ore e mezza di tempo nell'arco di un'intera settimana per eseguire un'attivit� di montaggio di parti magnetiche di un trasformatore. Attivit� che normalmente un operario con una esperienza analoga avrebbe dovuto eseguire in poco pi� di mezz'ora. Per il giudice genovese, dunque, la voluta lentezza o la negligenza nell'esecuzione della prestazione di lavoro rappresentano un valido motivo di licenziamento, a maggior ragione se il dipendente � stato in passato sanzionato per un comportamento simile.

Tale condotta infatti � in grado di spezzare quel vincolo fiduciario che deve invece sussistere sempre con il datore di lavoro.

La decisione della corte ligure del resto trova conferma anche nella giurisprudenza di legittimit�. La Cassazione, infatti, in una sentenza di qualche tempo fa (la n. 23172/2013) ha confermato il licenziamento per giusta causa nei confronti di un dipendente flemmatico nell'attivit� lavorativa e con predisposizione all'insubordinazione.

La lentezza nello svolgere le mansioni assegnate e la bassa produttivit� (oltre alla scarsa collaborazione con i colleghi) sono stati ritenuti comportamenti abbastanza gravi da giustificare il licenziamento.


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