Data: 12/07/2016 19:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli – Presto sarà più facile ottenere l’adempimento delle obbligazioni alimentari in favore dei familiari. Ciò grazie al fatto che il ministero della giustizia potrà accedere a tutte le banche dati pubbliche acquisendo le informazioni sulla situazione economica degli obbligati, trasmettendo i dati all’ufficiale giudiziario che procederà in via esecutiva a riscuotere i crediti alimentari. E' una delle tante novità previste, in materia di diritto di famiglia, dalla Legge europea 2015/2015 (la numero 122 del 7 luglio 2016 recante "Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2015-2016", qui sotto allegata), approvata definitivamente nei giorni scorsi e che, a seguito di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 23 luglio

In conformità a quanto previsto dal testo di legge, il dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, istituito presso il Ministero della giustizia, potrà accedere alle informazioni relative alla situazione economica e reddituale dei soggetti tenuti a pagare gli alimenti ad alcuni familiari. Tali informazioni potranno quindi essere trasmesse all'ufficiale giudiziario affinché questi proceda alla riscossione dei crediti alimentari non corrisposti in via esecutiva.

La trasmissione, in ogni caso, è subordinata all'autorizzazione dell'autorità giudiziaria competente.

L'adempimento delle obbligazioni alimentari acquista, insomma, una tutela in più. 

Ma non solo. Tra le altre novità rilevanti, c'è la possibilità di accedere al patrocinio a spese dello Stato nelle controversie transfrontaliere rientranti comunque nell'ambito dell'Unione Europea anche con riferimento ai procedimenti relativi all'esecuzione delle obbligazioni alimentari.

Diviene inoltre possibile godere del beneficio del gratuito patrocinio nelle cause relative alla sottrazione internazionale dei minori.

Degna di nota è infine la modifica apportata all'articolo 31 del Testo Unico sull'immigrazione, nel quale si prevede la possibilità di rilasciare un permesso di soggiorno per motivi familiari anche ai minori di quattordici anni di età che, sino ad oggi, dovevano invece essere iscritti nel permesso di soggiorno o nella carta di soggiorno dei genitori. 


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