Data: 17/07/2016 19:20:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax - Vivere il contatto col s� pi� intimo, con la sessualit�. Anche questa gioia spesso � negata ai disabili. Per questo, da qualche anno ormai, in Europa e nel mondo si sta diffondendo la figura dei "love giver" ovvero degli assistenti sessuali. In Italia il disegno di legge ad hoc (qui sotto allegato) � stato presentato nel 2014 ed � assegnato alla commissione igiene e sanit� del Senato ma ad oggi � praticamente fermo. Tra i primi firmatari c'� il parlamentare pd Sergio Lo Giudice e la senatrice pd Monica Cirinn�. E c'� chi, come Maximiliano Ulivieri, blogger, web designer e portavoce del comitato promotore (qui il link al sito Lovegiver) si batte perch� questa figura possa trovare spazio anche nel nostro ordinamento. Ulivieri oggi � felicemente sposato ma, dall'et� di due anni ha perso la facolt� di camminare. Soffre di una forma di c.m.t.-1a, malattia che, da quando aveva 20 anni si � per� stabilizzata senza pi� progredire. Parla di "perdita dell'intimit�" Ulivieri che l'ha vissuta in prima persona. "Dall'adolescenza fino ai 26 anni circa ho sofferto. Ma ci sono persone che soffrono tutta la vita � spiega il blogger - nel mio caso potevo esplorare il mio corpo, ma avevo la difficolt� di creare un ambiente intimo. Per fortuna con l'avvento di internet ho ampliato il campo delle mie conoscenze ed ho iniziato a vivere la parte relazionale, affettiva e sessuale della mia vita". Racconta la sua storia in un blog Ulivieri, toccando anche gli aspetti pi� intimi. Da qui, il riscontro con tanti disabili o anche coi genitori dei disabili che si trovano a vivere le stesse problematiche e la ricerca di una possibilit� per dare un futuro affettivo a tanti disabili. Oggi Ulivieri si batte per il riconoscimento di queste figure. Attenzione, ricorda: non si parla di prostitute, n� di gigol�.

Il progetto di legge presentato al Senato prevede l'istituzione di una professionalit� complessa e delicata, che richiede molta empatia e una buona dose di preparazione. Innanzitutto, gli aspiranti love giver (sia uomini che donne, etero e omosessuali, provenienti da ogni parte d'Italia) verranno selezionati per partecipare ad un corso di formazione. Dopo aver maturato una formazione adeguata (sia teorica che pratica), si dovr� superare un esame e poi essere iscritti in un albo, al quale potranno attingere le famiglie, o i singoli disabili. Il costo sar� contenuto ed a carico di coloro che sperimenteranno questa figura.

La proposta di legge � ferma al momento poich� secondo Ulivieri "manca la spinta pubblica di chi ha bisogno � e chiarisce � in Italia gi� si fa fatica a parlare di sesso. C'� mancanza di consapevolezza che le persone disabili hanno desideri e pulsioni e tutto ci� che hanno le altre creature umane. Spesso si parte dando l'aiuto che riguarda cose pi� in vista, si pensi alle barriere architettoniche, all'assistenza personale".

L'altro freno � "l'aspetto del parallelismo errato dell'attivit� dell'assistente con la prostituzione. La strada � stata in discesa per paesi come la Germania o l'Olanda in cui la prostituzione � riconosciuta. Tuttavia la situazione, essendo parte di un benessere psicofisico � piuttosto da collegare ad un aspetto sanitario. Anche con il nostro legale Lorenzo Simonetti continuiamo a ragionar su questo aspetto". Anche il M5S � pronto a presentare un disegno di legge in materia, racconta Ulivieri. Intanto, nell'immobilit� attuale del quadro nazionale Maximiliano non si arrende: "Stiamo tentando di far qualcosa a livello regionale. Abbiamo registrato la disponibilit� da parte della Toscana. E comunque � conclude � abbiamo trenta assistenti pronti ad iniziare a lavorare gi� da settembre".

Una spinta ulteriore a proposito del dibattito o una provocazione? Certo � che il diritto all'affettivit� per i disabili (sancito dagli articoli 2 e 3 della Costituzione e da una serie di sentenze) non potr� essere negato ancora a lungo.


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