Data: 21/07/2016 15:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Arriva la stretta per i camici bianchi che sconsigliano la somministrazione delle vaccinazioni senza specifiche condizioni cliniche. Tale condotta infatti una violazione deontologica sanzionata a partire da un semplice avvertimento fino ad arrivare, nei casi limite, alla radiazione dall'albo. A prevederlo è il documento siglato all'unanimità dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), lo scorso 8 luglio e presentato ieri a Roma (qui sotto allegato), con lo scopo di invertire il calo progressivo delle vaccinazioni cui si è assistito negli ultimi anni.

"Siamo di fronte a un quadro preoccupante – si legge infatti nel documento - in cui la scienza medica e la politica debbono reagire insieme a tutela della collettività. Occorre muoversi non solo sul piano del richiamo ai risultati veri e concreti della medicina ma anche rivolgersi all'immaginario collettivo per superare l'endemico disinteresse per la scienza che, per inciso, si manifesta anche con il sottofinanziamento della ricerca, con la fuga dei cervelli e con il successo di improvvisati guaritori".

"Il consiglio di non vaccinarsi in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo – ribadisce la Fnomceo – costituisce infrazione deontologica". Chi sgarra, quindi, va incontro alle sanzioni previste dal codice deontologico che possono portare anche ad essere radiati dall'albo. Unica salvezza la sussistenza di condizioni specifiche (come ad esempio alcuni stati di deficit immunitario), in cui il medico potrà sconsigliare un intervento vaccinale.

I vaccini, ricorda, infine, la federazione, "sono tra i farmaci più severamente controllati e garantiti riguardo ai profili di sicurezza, proprio perché predisposti per la somministrazione di massa a popolazioni sane o potenzialmente fragili come i neonati e gli anziani".

Da qui parte la redazione del documento, teso a fermare la "falsa percezione" che si è fatta pericolosamente strada nell'opinione pubblica "che i vaccini siano superflui e inutili" ha spiegato il coordinatore della consulta deontologica della federazione, Maurizio Grossi, durante la presentazione. "Si tratta di una dichiarazione di intenti, di un passo importante perché è la prima volta che la Fnomceo sente l'impellenza e la necessità di elaborare un Documento specifico sulle vaccinazioni, nel tentativo di contrastare la pervasiva attività dei movimenti antivax e di ricomporre la frattura tra scienza e società, tra cittadini e istituzioni, rinsaldando la relazione di cura" ha concluso il segretario Fnomceo, Luigi Conte.

Le proposte contenute nel documento

Le 15 proposte contenute nel documento, al fine di perseguire la ratio per cui è stato emanato, partono dall'intensificazione delle campagne per l'adesione del personale sanitario alla vaccinazione, per la valorizzazione del ruolo del medico nella promozione e nella collaborazione all'attuazione dei provvedimenti di sanità pubblica. Sempre nell'ambito della comunicazione, il punto 4 si propone di favorire la partecipazione attiva e consapevole della popolazione ai programmi vaccinali e il numero 8 di chiamare, i soggetti maggiorenni non vaccinati per illustrare la loro situazione immunitaria e raccogliere il loro orientamento decisionale.

Più nello specifico i punti successivi, mirano a "garantire l'omogeneità delle campagne vaccinali a livello nazionale" e a dare il "massimo impulso alla vaccinazione nei primi mesi di vita al fine di prevenire patologie potenzialmente gravissime e di assicurare un efficiente sistema di avviso e di richiamo degli appuntamenti vaccinali per diminuire i casi di incompleta vaccinazione".

Tra i punti più rilevanti figura il sostegno da parte dei camici bianchi alle norme, regionali e nazionali, che tendano a riaffermare la necessità della vaccinazione, "attraverso provvedimenti che accertino validamente il dissenso dei genitori, l'assunzione di responsabilità rispetto ai rischi dei figli, la impossibilità dei figli a frequentare la scuola durante i periodi epidemici, la non iscrivibilità all'asilo nido, ed eventualmente l'assicurazione contro danni da mancata vaccinazione".

Prevista anche la sollecitazione del Governo ad emanare provvedimenti che estendano la vaccinazione a chiunque sia presente sul territorio nazionale e a predisporre delle linee guida per le campagne vaccinali attraverso i mass media.

Nel documento non manca, infine, una "bacchettata" per i giudici. Previsto infatti il sollecito, "di fronte al possibile ripetersi di sentenze che stabiliscono per giurisprudenza la correlazione tra vaccini e autismo fondate su singole attestazioni mediche" al ministero della salute e alle autorità competenti "a presentarsi in giudizio in collaborazione con il Pubblico Ministero e ad impugnare siffatti provvedimenti con effetto immediato fin dal primo grado di giudizio".


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