Data: 05/08/2016 06:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi – La questione degli incarichi dirigenziali illegittimi delle agenzie fiscali arriva ora sul tavolo della Corte dei Conti chiamata a decidere se i sistemi di nomina dei funzionari abbiano causato o meno un danno erariale. A rivolgersi ai magistrati contabili è il deputato Walter Rizzetto (Fratelli d'Italia), con un esposto presentato il 18 luglio scorso (qui sotto allegato) che fa seguito alle numerose denunce da parte della Dirstat, il sindacato dei dirigenti e direttivi della P.A., e alle interrogazioni parlamentari.

Nonostante la copiosa giurisprudenza, si legge nell'esposto, abbia palesato la situazione di illegalità delle agenzie fiscali rispetto al conferimento di incarichi dirigenziali che vige in chiaro ed aperto contrasto con la normativa in materia - e su tutte la sentenza della Corte Costituzionale n. 37/2015 che ha dichiarato la decadenza di circa 1200 dirigenti delle agenzie fiscali di cui 800 dell'Agenzia delle entrate (leggi: "Corte costituzionale: nulli gli atti dell'Agenzia delle Entrate e nulle le cartelle Equitalia firmate e trasmesse da 'dirigenti di fiducia'") – "la deplorevole prassi di attribuire le funzioni dirigenziali attraverso procedure illecite e discrezionali" continua.

Ma non solo. Oltre alla condotta illegittima che ha portato alla decadenza delle cariche dirigenziali, denuncia Rizzetto, si persevera anche "nel provvedere alle conseguenti e successive vacanze delle posizioni dirigenziali – in una – evidente situazione di illegalità" con l'attribuzione dell'esercizio delle funzioni dei posti vacanti attraverso "l'istituzionalizzazione di posizioni organizzative speciali (POS) e posizioni organizzative a tempo (POT) agendo ancora illecitamente con il palese intento di continuare ad affidare incarichi su base fiduciaria".

Da qui, continua l'esposto, il danno erariale notevole "conseguente all'investitura degli incarichi in questione che hanno determinato il riconoscimento di corrispondenti trattamenti economici illegittimi oltre il danno alla gestione della macchina fiscale dovuto all'espletamento di attività dirigenziali da soggetti che non avevano le competenze e i requisiti curriculari necessari, scelti discrezionalmente e preferiti a coloro che invece avevano diritto a ricoprire tali posizioni". Il tutto – conclude – "con ovvie e dannose ripercussioni nella gestione delle pratiche destinate ai contribuenti". Ora, dunque, spetterà alla Corte dei Conti accertare le eventuali responsabilità.


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