Data: 09/08/2016 19:20:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Continua la linea dura contro i fumatori d'Italia, per i quali oltre al rischio di multe salate se gettano i mozziconi sulla sabbia (leggi: "Mozziconi di sigarette in spiaggia, multe fino a 300 euro"), si profila un vero e proprio divieto di fumo mentre ci si trova al mare. A chiederlo � il Codacons che invoca l'estensione del divieto, gi� previsto dalle recenti normative in auto, in presenza di donne in stato di gravidanza e minori, e in certi casi anche all'aperto, come nelle "pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri e IRCCS pediatrici e alle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi ospedalieri e degli IRCCS".

Per i consumatori, i tempi sono maturi per seguire l'esempio di alcuni comuni che gi� sono intervenuti estendendo il veto alle "bionde" sulle spiagge, dove secondo le ricerche scientifiche l'inquinamento provocato dal fumo � talmente elevato da portare a risultati incredibili.

Sulla base degli studi svolti dall'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano svolti presso la spiaggia di Bibione (Ve), dove il fumo sulla battigia � bandito dal 2014, ad esempio, rileva l'associazione, "in certe condizioni, l'inquinamento generato dalle sigarette fumate sotto gli ombrelloni pu� superare quello che si registra in una zona ad elevato traffico di auto".

Pi� precisamente, spiega il Codacons, � stato rilevato che "sottovento ai fumatori, alla distanza di circa 10 metri, con una velocit� media del vento di 2,7 m/sec, si generano picchi molto elevati di inquinamento (250 ng/mc), che si verificano contemporaneamente alla percezione olfattiva".

"Tanto � stato fatto negli ultimi anni per mettere pienamente a conoscenza dei fumatori i rischi ai quali vanno incontro con il fumo di sigaretta ma troppo poco invece � stato fatto per quanto riguarda i danni prodotti dal fumo passivo" evidenzia il Codacons. Le ricerche, tuttavia, "dimostrano quali catastrofici danni possono essere prodotti dal fumo passivo, e le spiagge si rivelano essere un luogo in cui i livelli superano quelli di allerta". Da qui la richiesta per l'estensione del divieto a tutto il territorio nazionale.


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