Data: 16/08/2016 19:30:00 - Autore: Redazione

di Redazione - Sta forse per tramontare un'immagine che fa parte dell'immaginario collettivo: quella dell'avvocato con i capelli grigi e la scrivania sommersa da fascicoli e faldoni di carta che detta le sue comparse alla fedele segretaria. 

Nell'era del digitale si tratta ormai di immagini che riguardano il passato. 

Il novello e tecnologico "Azzeccagarbugli" ha dovuto fare i conti con una radicale trasformazione che è culminata con l'introduzione del processo civile telematico. In teoria un vantaggio da non poco: si sono dematerializzate operazioni importanti di cancelleria, i depositi e le notifiche degli atti giudiziari: in pratica una rovina per gli avvocati un pò "anzianotti"! 

Coloro che hanno iniziato a lavorare con penna e carta carbone non sempre hanno accolto con pieno entusiasmo modifiche che, diciamolo pure, si potevano fare anche nell'ottica di semplificare il lavoro e non di complicarlo come di fatto sembra sia accaduto. 

Insomma le nuove tecnologie divenute obbligatorie per tutti hanno creato un pò di scompiglio e molti sono stati costretti a subire la metamorfosi in avvocati digitali.

E se c'è chi ci ha preso anche gusto ed è persino in grado di ricordare le password e a cambiarle ogni sei mesi, c'è anche chi proprio non ne vuol sapere di trasformarsi in "cyber-principe del foro". 

E diciamo la verità se una volta l'avvocato più anziano poteva essere una guida preziosa per un giovane avvocato, grazie al suo prezioso bagaglio di conoscenze, oggi i ruoli sembra si siano invertiti. Senza un giovane collaboratore che faccia parte della bit generation, l'avvocato di una certa età si sente smarrito e persino la sua esperienza è vanificata dalle continue modifiche legislative che hanno cestinato tutto ciò che egli aveva appreso in anni di esperienza. 

E come potremmo definire questa nuova figura di assistente tecnologico ai processi telematici che assiste un avvocato tecno-disabile, se non una sorta di badante giudiziario

Come evitarlo? Il segreto è quello di sapersi adeguare alle nuove tecnologie e saper far fronte contemporaneamente alle regole del processo che continuano a cambiare velocemente. Perché sia ben chiaro agli avvocati di ogni età:  la cyber-legislazione presto riguarderà tutti e diventerà vero e proprio stile di vita. 

Per cui, bisogna essere pronti a trasformare la scrivania e l'archivio di "cartacce" in un vero e proprio centro multimediale per l'organizzazione del lavoro di studio. Serviranno dispositivi tecnologici avanzati e i codici rilegati in pelle, per chi non li ha già buttati via, diventeranno, se non preziosi oggetti di antiquariato, sicuramente degli oggetti nostalgici, un dolce ricordo del passato quando se si sbagliava ad indicare il nome di un teste si poteva rimediare all'udienza successiva senza per questo rischiare di perdere la causa. 

E per chi proprio non vuole sapere di scendere a patti con il mondo hi-tech e con le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie non resta che rassegnarsi le alternative sono due: o andare in pensione o ricorrere all'aiuto del badante giudiziario!


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