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Data: 05/09/2016 15:00:00 - Autore: Avv. Francesco Pandolfi Avv. Francesco Pandolfi - Poniamoci una domanda: che cosa pu� accadere se una persona, collezionista d'armi da tanto tempo, ruba un coltello in armeria? Ebbene, verrebbe spontaneo dire che quella persona, per aver commesso una simile leggerezza non pare pi� meritevole dell'affidabilit� che gli era stata riconosciuta nel corso degli anni quanto l'Autorit� gli aveva sistematicamente rinnovato le sue richieste di rinnovo licenza. L'esperienza ci insegna per� che ogni singolo caso giudiziale � "un caso a s�": andiamo allora a scoprire l'interessante e acuto significato della motivazione della sentenza 6250/15 del Tar Lazio. Il fattoTizio, che in tanti anni ha avuto a disposizione una molteplicit� di armi, � stato titolare del porto di pistola, si � sempre distinto per una grande affidabilit� nell'utilizzo delle armi e non ha mai ricevuto alcuna censura, finisce per commettere una leggerezza rubando un coltello in un'armeria. Gli impianti di videosorveglianza lo individuano, viene avviato un procedimento penale. Prefetto e Questura ovviamente fanno il loro lavoro e scatta subito il divieto di detenzione armi, munizioni e materie esplodenti. Cosa dice il tribunaleScritto il ricorso da parte dell'interessato, la questione viene portata all'attenzione del Giudice che si dimostra a favore del ricorrente. Vediamo perch�. Dopo la denuncia del titolare dell'armeria viene disposta una perquisizione a casa del ricorrente e rinvenuta una ricca collezione d'armi: questi spontaneamente riferisce di aver preso (e riconsegnato) il coltello e, all'esito del controllo, non sono rinvenute altre armi (risultanti mancanti dall'armeria). Sulla collezione e sul porto d'armi viene disposto il ritiro cautelare dopodich�, all'esito del divieto prefettizio di detenzione armi e munizioni si ingiunge a Tizio di provvedere all'alienazione del materiale oggetto di divieto a persona non convivente, il tutto non oltre 150 giorni, con avviso di confisca dello stesso in caso di inottemperanza all'ordine. Orbene, i Magistrati non ricollegano l'evento del furto del coltello ad un'automatica inaffidabilit� del soggetto. Si sta parlando infatti di una persona che da anni gestisce accuratamente armi, � collezionista, � titolare di porto d'armi dal 2007, ha una storia ineccepibile sulle armi che non pare ragionevolmente intaccata dall'evento furto (che, tra l'altro, � ancora tutto da dimostrare non esistendo ancora nessuna sentenza penale passata in giudicato). La sostanza del discorso � quindi questa: l'Amministrazione non ha dimostrato che il soggetto, il quale negli anni ha sempre dato prova di retta affidabilit� sull'uso delle armi, solo a causa della denuncia (non di una sentenza) sia divenuto improvvisamente non affidabile. Per questo il ricorso � accolto e i provvedimenti amministrativi annullati. In conclusioneL'affidabilit� nell'uso delle armi non � sempre automaticamente scalfita da eventi sporadici (e non provati) posti a carico del titolare della licenza. Cosa fare in questi casiRicorrere con convinzione al Tar reclamando la persistenza del requisito dell'affidabilit� nell'uso delle armi. Altre informazioni su questo argomento? Contatta l'avv. Francesco Pandolfi 3286090590 francesco.pandolfi66@gmail.com blog www.pandolfistudiolegale.it
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