Data: 07/09/2016 20:40:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � Il dramma dei padri separati, in Italia, c'� ed � ormai innegabile. Recenti studi condotti dall'Universit� Cattolica di Milano hanno raccontato che il 15% degli uomini che, a seguito di una separazione, versano il mantenimento ad ex e figli a fine mese trova in tasca un reddito residuo di soli cento euro. I pi� fortunati, invece, aprendo il portafoglio ne trovano quattrocento.

Nelle mense dei poveri sparse per il paese, inoltre, si registra la crescente presenza di uomini in giacca e cravatta che a viso basso sono costretti a sfruttare il servizio di pasto gratuito per sperare arrivare a fine mese.

Nei giorni scorsi, in Brianza, si � addirittura svolta una manifestazione di protesta da parte di padri che si trovano in questa spiacevole situazione e che chiedono un intervento del Governo per sistemare questo aspetto, delicato, della separazione, nella consapevolezza che tutti, anche loro, ne escono spesso come parti lese.

Sotto il cartello "Pap� c'�" si sono radunati numerosi uomini, alcuni che si sentono meri bancomat, altri che nonostante l'affido condiviso passano pochissimo tempo con i propri figli, tutti insoddisfatti del modo in cui le vicende della loro separazione sono state gestite dal sistema.

Qualche mese fa, proprio a testimonianza di come il problema sia sentito nel nostro paese, in Consiglio dei ministri � approdata una proposta di legge, fatta dalla Regione Friuli Venezia Giulia, nella quale si prevede sia l'introduzione di un assegno mensile a sostegno dei padri divorziati in difficolt� economica che la creazione, per loro, di una corsia privilegiata nella stesura delle graduatorie per gli alloggi pubblici (leggi: "Padri divorziati: arriva la tutela per legge").



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