Data: 07/10/2016 17:30:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � La questione dei rinvii dell'ultima ora delle udienze � un problema a cui purtroppo ci siamo assuefatti. E che riguarda fin troppi tribunali del Bel Paese. Lo potremmo forse annoverare tra quei comportamenti tipicamente italiani a cui non si pu� o non si vuole porre rimedio. Eppure, basterebbe davvero poco per evitare inutili perdite di tempo e, soprattutto, per trasmettere un'immagine pi� professionale e decorosa del sistema giudiziario.

E se ogni tanto un rinvio dell'ultima ora lo si pu� anche "accettare", la cosa diventa alquanto fastidiosa quando diventa un'abitudine. Poco male se nello stesso giorno si hanno altre incombenze da svolgere, ma se si � andati in Tribunale solo per quella udienza?

Prendiamo il caso delle udienze fuori sede. Capita a tutti di dover raggiungere un tribunale che si trova in una citt� diversa dalla propria. E capita altrettanto spesso di trovare un "rinvio a sorpresa" di cui non c'� stato alcun preavviso. Il risultato? Un viaggio a vuoto, con conseguenti perdite di tempo, soldi ed energie.

Una vera e propria mancanza di rispetto nei riguardi di tutte le parti coinvolte: avvocati, rispettivi clienti, testimoni, consulenti tecnici. Tutti si dovranno rassegnare ad aver perso inutilmente la mattinata.

Per carit�, nulla quaestio se il rinvio � davvero giustificato da un'emergenza dell'ultimo minuto, ma negli altri casi, perch� mai la decisione di rinviare un'udienza non viene comunicata per tempo quando i motivi del rinvio sono gi� noti, anche se solo la sera prima? Basterebbe avvisare i soli avvocati che a loro volta potrebbero informare le altre parti. Del resto tutti gli avvocati dispongono di un indirizzo di posta certificata e bastano pochi secondi per inviare loro un messaggio.

Insomma � in primo luogo una questione di rispetto oltre che di decoro. Ma � proprio vero: dove non c'� spessore umano, inizia la maleducazione e l'arroganza.

E poi non credo sia cos� difficile pensare a un sistema di gestione del calendario delle udienze basato su criteri di professionalit� e scevri da ogni forma di sciatteria.

I frequenti rinvii "a sorpresa", comunicati solo quando si arriva in tribunale, trasmettono la sensazione che alcuni tribunali italiani siano gestiti con superficialit� con il rischio che di analoga trascuratezza si possa poi trovare traccia anche nel modo di decidere le controversie.

Basterebbe uno sforzo minimo per dimostrare quello spessore umano che � diventato oggi una esigenza sempre pi� imprescindibile nelle aule dei tribunali.

Cosa possono fare intanto gli avvocati? Forse cominciare a esigere che il rispetto sia reciproco e non solo unidirezionale, cosa che, se non altro, gioverebbe a tutto il sistema.


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