Data: 23/09/2016 19:40:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � La sindrome dell'alienazione parentale � ormai ufficialmente parte dei ragionamenti fatti all'interno delle aule di giustizia.

Tra le diverse sentenze che ne hanno parlato c'� anche la numero 18475/2015 emessa dalla prima sezione civile del Tribunale di Roma.

Con essa, in particolare, il giudice capitolino ha condannato una donna a risarcire il danno non patrimoniale derivante dalla PAS, cagionato all'ex marito facendo di tutto per distruggere i rapporti tra questo e la loro figlia minore.

Dato che il diritto alla genitorialit� � un diritto costituzionalmente tutelato, il relativo danno pu� essere liquidato in forma equitativa, valutandolo come una lesione di interessi inerenti alla persona e non connotati da una rilevanza economica.

All'uomo spettano 20mila euro: i rapporti con la figlioletta, a seguito della separazione dalla ex, sono stati interrotti per oltre nove anni a causa della sistematica denigrazione fatta dalla donna e degli ostacoli da questa posti al rapporto padre/figlia.

Peraltro, gi� in sede di separazione la sussistenza della sindrome era stata ipotizzata dal CTU.

Oggi dalle conseguenze di essa non si pu� pi� scappare e la donna non pu� non rispondere del non aver fatto nulla affinch� la piccola maturasse un atteggiamento psicologico favorevole allo sviluppo di un equilibrato rapporto con il pap�.

La forte sofferenza cagionata all'ex va indennizzata.


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