Data: 21/09/2016 20:50:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Motivazione sintetica nei provvedimenti civili e moduli tipo diffusi ai magistrati delle varie sezioni che fungano da esempio per la redazione delle sentenze. � questa la soluzione adottata dalla Cassazione, con il decreto n. 136/2016 firmato dal primo presidente Canzio (qui sotto allegato), per ridurre le pendenze e la durata media, non ragionevole, dei processi civili.

In un contesto che vede oltre 100mila procedimenti pendenti, si impone "di adottare prassi lavorative pi� rapide e idonee a far fronte alla mole delle sopravvenienze e al formarsi progressivo di arretrato, nonch� a contenere i tempi di trattazione dei procedimenti entro termini di durata ragionevole" si legge nel decreto.

Per questo, il presidente ha deciso di intervenire ricordando che i provvedimenti della Corte devono essere improntati ai canoni di: "1) chiarezza ed essenzialit�; 2) stretta funzionalit� dell'iter argomentativo alla decisione; 3) assenza di motivazioni subordinate, di obiter dicta e di ogni enunciazione che vada oltre ci� che � indispensabile alla decisione; 4) puntualit� dei richiami ai precedenti della giurisprudenza di legittimit�".

Inoltre, "la valenza nomofilattica del provvedimento deve essere individuata in sede di deliberazione della decisione in Camera di consiglio, esplicitata in motivazione e documentata mediante indicazione specifica nello statino/dispositivo e nell'oggetto dell'intestazione" e il provvedimento deve evidenziare le questioni di diritto ed esporre il percorso argomentativo per giungere all'enunciazione del relativo principio. Per tutti gli altri provvedimenti, invece, occorre adottare tecniche pi� snelle di redazione motivazionale, esponendo i fatti di causa in modo estremamente "conciso e funzionale" e omettendo l'esposizione dei motivi di ricorso.

Alla luce di queste esigenze, il decreto dispone pertanto che i presidenti delle sezioni e dei collegi giudicanti curino "che in sede di deliberazione della decisione sia effettuata la valutazione in ordine al valore nomofilattico del provvedimento;
che la redazione dei provvedimenti sia conforme ai canoni sopra indicati e che ne sia esplicitata in motivazione e documentata, attraverso indicazione specifica nello statino/dispositivo e nell'intestazione la valenza nomofilattica;
che la tecnica redazionale prescelta sia comunque commisurata al grado di complessit� delle questioni".


I presidenti, inoltre, devono tenere conto della capacit� dei singoli magistrati di redigere sentenze in forma sintetica in sede di predisposizione del rapporto informativo sugli stessi e comunicare trimestralmente alla presidenza il numero delle sentenze redatte.

A tal fine, i presidenti vengono invitati "a curare la predisposizione e la diffusione di provvedimenti-tipo idonei a fungere da esempio di motivazione semplificata" e viene conferita delega, di concerto con il direttore del Ced, per far partire la sperimentazione di tale tecnica redazionale approntando appositi moduli informatici.


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