Data: 26/09/2016 18:50:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Perde il figlio il padre immaturo che viene affidato esclusivamente alla madre. A sancirlo � la Cassazione, con la sentenza n. 18559/2016 depositata il 22 settembre scorso (e qui sotto allegata), accogliendo il ricorso di una donna che chiedeva l'affido esclusivo del figlio data la grande immaturit� dell'ex marito e le aggressioni subite dallo stesso.

Per gli Ermellini, va ribaltato il verdetto della corte d'appello di Potenza che, a sua volta discostandosi dalla decisione del giudice di primo grado, aveva negato la richiesta della donna.

Da piazza Cavour arriva un monito importante e una tirata d'orecchie per i giudici di merito: � vero che l'affido condiviso costituisce la modalit� prioritaria, ma lo stesso cade nel momento in cui sia contrario all'interesse del figlio.

E non � dato comprendere le perplessit� dei giudici di secondo grado considerati i dati emersi "attestanti la scarsa maturit� genitoriale dell'uomo nell'affrontare quelle maggiori responsabilit� che l'affido condiviso comporta e la sua inidoneit� educativa".

In particolare, ricorda la S.C., si rivela "sostanzialmente travisato l'interesse superiore del minore cui, come noto, occorre dare preminenza, la cui portata, dev'essere intesa come non limitata all'intuibile o comprensibile desiderio del bambino di mantenere la bigenitorialit�, ma in funzione del soddisfacimento delle sue oggettive, fondamentali e imprescindibili esigenze di cura, mantenimento, educazione, istruzione, assistenza morale, e della sua sana ed equilibrata crescita psicologica, morale e materiale".

Sintomatica, peraltro, "dell'inadeguata valutazione dell'interesse del figlio delle parti appare, in aggiunta allo scarso rilievo attribuito ai profili del mantenimento e della irregolarit� e non assiduit� delle frequentazioni paterne, soprattutto l'assenza di specifica considerazione della tipologia e gravit� della conflittualit� esistente tra le parti e dei reati commessi dall'uomo" in danno della ex moglie, "inevitabilmente invece destinati a riflettersi negativamente anche su sentimenti ed equilibri affettivi, personali e familiari e sui rapporti interpersonali e, dunque, dotati di rilevante influenza sullo stabilimento del regime di affidamento pi� consono, anche in prospettiva al figlio della coppia".

Nessun dubbio dunque sull'accoglimento del ricorso della madre. Parola al giudice del rinvio.


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