Data: 07/10/2016 17:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli – L'estrema conflittualità genitoriale può esporre i minori a uno stress costante e disfunzionale e, a lungo andare, condizionare negativamente il loro corretto sviluppo psichico.

Con l'ordinanza numero 1816/2016 qui sotto allegata, il Tribunale di Potenza si è trovato a dover giudicare una situazione in cui, purtroppo, due erano i minori che stavano subendo delle ripercussioni psicologiche evidenti dai continui contrasti tra i genitori.

La figlia, ormai ragazza e collocata presso il padre, aveva già sviluppato una dinamica di alienazione parentale rispetto alla madre, con la quale aveva interrotto qualsiasi rapporto.

Per il figlio, collocato presso la madre, invece la situazione non era ancora del tutto compromessa. Tuttavia, l'estrema conflittualità genitoriale lo esponeva "a uno stress costante e disfunzionale", tale da rendere elevato il rischio di "rimanere imbrigliato anch'egli in una situazione di Alienazione Parentale".

Del resto il piccolo, nonostante i buoni rapporti con entrambi i genitori, aveva iniziato in alcune situazioni ad assumere atteggiamenti oppositivi, al limite del rifiuto.

Ma qual è il rimedio per evitare tale pericolo? Per il Tribunale non certo quello di modificare la sua collocazione prevalente.

Piuttosto è opportuno procedere all'ampliamento dei periodi di permanenza presso il genitore non collocatario, strumento evidentemente utile a far mantenere almeno al piccolo dei rapporti sereni sia con la mamma che con il papà. E tanto è stato disposto dal giudice, che ha modificato in tal senso le condizioni di separazione, mantenendo comunque fermi l'affido condiviso e la collocazione originariamente stabilita.

Si ringrazia il Dott. Marco Pingitore per la cortese segnalazione


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