Data: 21/10/2016 06:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � Le attivit� di lobby in Unione Europea saranno presto riformate, con conseguenze importanti anche per gli avvocati: la Commissione ha infatti proposto una nuova regolamentazione che, tra le altre cose, dovrebbe rendere obbligatoria l'iscrizione nel Trasparency Register di tutti i professionisti (oltre che di tutte le associazioni professionali, le imprese, le organizzazioni non governative e cos� via) che, nel dialogo con le istituzioni europee, si fanno rappresentanti di interessi specifici. 

Trasparency Register: unica via d'accesso alle istituzioni

L'iscrizione nel Trasparency Register, se la riforma dovesse andare in porto, non sar� quindi solo una formalit�, ma diverr� l'unica porta d'accesso alle istituzioni dell'Unione Europea.

I badge di ingresso ai palazzi cuore dell'Europa, infatti, saranno concessi esclusivamente a coloro che figurano nell'elenco, cos� come la possibilit� di partecipare a riunioni con i responsabili politici, alle public hearings, ad expert group e cos� via.

Il codice di condotta

Altro requisito fondamentale per porre in essere attivit� di lobby sar� il rispetto dell'apposito codice di condotta.

Chi se ne discosta, infatti, potr� essere sanzionato con la sospensione temporanea delle interazioni con le istituzioni o, addirittura, con la cancellazione dal Registro.

Occhi aperti per i cittadini

Nell'immaginare un Registro obbligatorio per tutti, la Commissione ha in sostanza voluto rendere trasparente l'attivit� di lobby agli occhi dei cittadini, che potranno sapere chi la svolge, a quali costi e in rappresentanza di chi.

Registro unico

Peraltro il Registro sarebbe non solo obbligatorio, ma anche comune a Commissione, Consiglio e Parlamento, in modo da garantire l'uniformit� degli obblighi e delle regole di comportamento in ciascuna delle tre istituzioni europee.

Eccezioni

Dall'obbligo di iscriversi nel Trasparency Register, tuttavia, secondo l'idea della Commissione resterebbero comunque esclusi partiti politici, servizi governativi e governi di paesi terzi, comunit� religiose, organizzazioni intergovernative internazionali, missioni diplomatiche, autorit� locali e regionali e loro rappresentanze.

Avvocati e law firm

Chiaramente, quindi, se la proposta di riforma dovesse divenire realt�, anche avvocati e law firm non potrebbero far altro che adeguarsi. 

Le attivit� di lobby, del resto, rientrano a pieno titolo tra le enucleazioni della professione legale, specie per chi opera in determinati settori: i clienti, infatti, non sempre vanno rappresentati solo in giudizio, ma spesso necessitano di essere rappresentati anche presso le amministrazioni. 

La Commissione, in ogni caso, con riferimento alle attivit� legali � stata molto chiara, definendo quali di queste non sono soggette alle regole che interessano i lobbisti. Per tutte le altre, per�, il Trasparency Register potrebbe porre problemi di conformit� con le stringenti regole deontologiche che, quanto meno in Italia, in materia non concedono alcuna possibilit� di deroga al segreto professionale, neanche se c'� il consenso del cliente.

Di certo quindi, con la riforma, si dovr� trovare il modo di conciliare tale circostanza con l'obbligo di dichiarare i nomi e i redditi dei clienti sancito dall'Annesso II della proposta della Commissione.


Tutte le notizie