Data: 20/10/2016 14:10:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - � arrivato ieri sera il via libera di Montecitorio al disegno di legge che consente l'installazione delle telecamere a circuito chiuso negli asili e nelle strutture per anziani e disabili, pubbliche e private.

Il testo, frutto dell'unione tra pi� progetti di legge (qui sotto allegato), � stato approvato con 279 voti a favore, 22 contrari e 69 astenuti e mira a prevenire e contrastare gli abusi, anche di natura psicologica, sui soggetti pi� indifesi, di cui molto spesso i media hanno dato notizia (ndr: l'ultimo caso � di ieri e riguarda una struttura per anziani nel salernitano chiusa dopo i maltrattamenti ai pazienti da parte degli operatori).

La nuova legge non istituir� una sorta di "grande fratello" ma consister� in un occhio discreto, a disposizione di chi potr� permetterselo (i costi infatti saranno a carico delle strutture) e la sua applicazione � ancora tutta da verificare. Rimangono da sciogliere infatti diversi nodi sul fronte privacy, attualmente "tamponati" con la previsione che i video potranno essere visionati soltanto dai pm e non dai genitori. Il testo intanto si avvia al Senato per l'esame definitivo.

I punti chiave:

L'installazione e l'accesso

Punto nevralgico del ddl, al fine di prevenire e contrastare maltrattamenti nei confronti dei minori negli asili nido o scuole d'infanzia, degli anziani e disabili nelle case di cura a carattere residenziale, semi-residenziale o diurno, � la possibilit� per di installare, nei locali delle strutture, sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso con immagini cifrate, con un meccanismo a due chiavi: una in possesso della struttura stessa e l'altra di un ente terzo certificato. La raccolta dei dati � utilizzabile a fini probatori in sede di accertamento delle condotte di abuso, fermi restando il "patto educativo e l'alleanza terapeutica".

Per risolvere i problemi sul fronte privacy, il testo prevede che l'accesso alle registrazioni sia vietato, salvo, nel caso di segnalazione o denuncia: ma in tal caso le immagini potranno essere visualizzate soltanto dal pm o dalla polizia giudiziaria su sua delega.

L'installazione avverr� soltanto "previo accordo collettivo con le rappresentanze sindacali unitarie" (ovvero, in mancanza con l'autorizzazione dell'ispettorato del lavoro) e la presenza dei sistemi di videosorveglianza dovr� essere sempre segnalata a tutti i soggetti che accedono ai locali monitorati. � in ogni caso vietato l'uso di webcam.

Inoltre, nelle strutture sanitarie e socio-assistenziali l'uso delle telecamere sar� consentito soltanto nel rispetto della Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili e previo consenso degli interessati (ovvero dei tutori se minorenni o incapaci).

Il tutto, infine, dovr� avvenire senza oneri aggiuntivi per lo Stato: ci� significa che le strutture dovranno montare le videocamere a proprie spese.

Le deleghe

Il testo demanda al Garante per la privacy la definizione, entro 60 giorni dall'entrata in vigore, degli adempimenti e delle regole da applicare in relazione all'installazione delle videocamere.

Entro 6 mesi, inoltre, il ministro della Salute (di concerto con i sindacati e previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni) dovr� emanare le linee guida per stabilire le modalit� di accesso nelle strutture socio-sanitarie per garantire, laddove possibile, le visite agli ospiti per l'intero arco della giornata. Per quanto concerne, invece, asili nido e scuole dell'infanzia, sar� il Miur a definire le modalit� per assicurare il necessario coinvolgimento delle famiglie interessate.

Viene, infine, delegato il Governo ad emanare un decreto attuativo (entro un anno dall'entrata in vigore della legge) che disciplini la formazione e valutazione attitudinale nell'accesso alle professioni educative di cura nelle strutture, sia al momento dell'assunzione in servizio che periodicamente.


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