Data: 05/11/2016 17:05:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax - Alcoltest a sorpresa per chi fa lavori a rischio. � gi� scontro sul regolamento che d� al datore di lavoro la possibilit� di procedere con verifiche alcolemiche prima dell'inizio del turno. Si tratta di una previsione contenuta in un regolamento attuativo arrivato alla Conferenza Stato-Regioni e frutto del lavoro di un comitato di tecnici del ministero della Salute, degli uffici del lavoro e delle Asl. Il documento ha come obiettivo quello di dare attuazione completa alla legge sulle attivit� lavorative pi� rischiose, ma � destinato a scatenare molte polemiche.

Lavori a rischio

Preliminarmente lo stesso documento decreta quali sono i lavori a "elevato rischio sicurezza", riunendoli per la prima volta in un solo elenco, valido per tutte le regioni. Nell'elenco c'� un po' di tutto: dalle professioni che prevedono l'uso di gas tossici a quelle di chi ha in dotazioni armi (dunque tutti i corpi di polizia, i militari, le guardie giurate); di chi fabbrica fuochi d'artificio; di chi usa oggetti che possano provocare "ferite da taglio o punto"; di chi guida veicoli che trasportano merci pericolose e i mezzi pubblici; sino al personale medico-sanitario (e in particolare i chirurghi) ai controllori di volo e al personale aeronautico di volo, al personale del settore edile se lavora ad altezze superiori a due metri; ai minatori.

Gli obiettivi del regolamento

Serve chiarire che, per tutte queste categorie, esisteva gi� la possibilit� di eseguire test alcolemici, tuttavia, fino ad oggi, la legge non ha indicato le modalit�, il come e il quando, conferendo discrezionalit� alle regioni e fissando solo il divieto di bere durante i turni. Grazie al regolamento, i datori di lavoro, tramite i loro medici o quelli degli enti ispettivi, potranno, invece, sottoporre i dipendenti a controlli a sorpresa all'inizio del turno in una qualsiasi giornata di lavoro. Chi, in condizione di dubbia sobriet�, risulta con un livello di alcol nel sangue pari a 0,3 grammi/litro o superiore sar� rimandato a casa.

Ed � proprio tale limite l'oggetto della discordia. Nelle critiche che si fanno al provvedimento, da pi� parti, � stata sottolineata, infatti, l'inopportunit� di un tetto cos� alto per un controllo alcolemico sul luogo di lavoro, tenendo conto che gli strumenti hanno un margine di errore dello 0,1 e che in molte Regioni il limite � gi� fissato a 0,2. In altre parole, ci� significa che anche per chi non ha bevuto potrebbe risultare una lieve positivit� all'alcool.

Il divieto di uso di certe sostanze, infine, � esteso anche alle droghe. Su questo punto, in verit�, la legge � gi� chiara e i controlli sono obbligatori. Ci� che cambier� sar� soprattutto il modo di effettuare le verifiche, che saranno anche per le sostanze stupefacenti a sorpresa e obbligatorie con una certa periodicit�. Per i test non si usano pi� le urine, ma la saliva del lavoratore, cosa che non costringe i lavoratori a produrre il campione davanti al personale sanitario.


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