Data: 28/11/2022 13:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Cosa si intende per interpello

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L'interpello è un istituto previsto e disciplinato dall'art. 11 della Legge n. 212/2000 "Statuto dei diritti del contribuente".

Formalmente si tratta di un'istanza con cui il contribuente chiede chiarimenti e pareri all'Agenzia delle Entrate sulla propria posizione tributaria o sull'interpretazione di disposizioni tributarie poco chiare.

La sua disciplina ha subito profonde modifiche in virtù del D.Lgs. 156/2015, che ha dato attuazione ai principi contenuti nella "Riforma Fiscale" realizzata con Legge n. 23/2014. Le novità in vigore dall'1/1/2016 sono illustrate dalla circolare 9/E del 01/04/2016 dell'Agenzia delle Entrate, mentre con provvedimenti successivi (rispettivamente dell'1 marzo 2018 e del 31 maggio 2018) sono state dettate le regole procedurali per le istanze di interpello e la ripartizione delle competenze tra la divisione contribuenti e la direzione centrale coordinamento normativo.

Quanti tipi di interpello ci sono

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Esistono varie tipologie di interpello:

  • interpello ordinario: con questa istanza il contribuente chiede all'Amministrazione finanziaria delucidazioni sulla propria condizione contributiva ovvero l'interpretazione su un caso concreto e personale a causa di dubbi interpretativi sulla normativa fiscale;
  • interpello probatorio: il soggetto fiscale desidera un parere sulla possibilità di accedere a un certo regime fiscale;
  • interpello disapplicativo: l'obiettivo di questo interpello è dimostrare che, per certe operazioni, non sussistono elementi di elusività contrari all'ordinamento tributario, di cui pertanto si chiede la disapplicazione; si tratta dell'unica tipologia di interpello obbligatorio;
  • interpello anti-abuso: mira a ottenere un parere favorevole in riferimento all'abusività di operazioni non soltanto ai fini delle imposte sui redditi, ma per qualsiasi settore impositivo;
  • interpello sui nuovi investimenti: con questa istanza gli investitori, italiani o stranieri, chiedono un parere sul trattamento tributario applicabile a importanti investimenti (di valore non inferiore a 20 milioni di euro dal 1° gennaio 2019) effettuati nel territorio italiano.

Cosa deve contenere l'istanza di interpello

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Tra i requisiti formali obbligatori dell'interpello rilevano:

  • l'indicazione della specifica tipologia d'interpello;
  • i dati identificativi del contribuente o del legale rappresentante (codice fiscale e recapiti, compresi quelli telematici, a cui comunicare la risposta);
  • la descrizione puntuale della fattispecie e l'esposizione analitica della situazione concreta che ha generato il dubbio interpretativo;
  • le disposizioni di legge di cui si chiede l'interpretazione, applicazione o disapplicazione;
  • l'indicazione della soluzione interpretativa proposta dal contribuente;
  • la sottoscrizione dell'istante o del legale rappresentante ovvero del procuratore generale o speciale (se l'interpello è attivato da questo soggetto la procura, ove non contenuta in calce o a margine dell'atto, va allegata all'istanza).

Come e dove presentare l'istanza di interpello

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L'istanza d'interpello deve essere redatta in carta semplice (non soggetta al pagamento dell'imposta di bollo) e indirizzata alla Direzione dell'Agenzia delle Entrate competente e consegnata a mano, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento in plico (senza busta), via mail o via PEC, a seconda che il contribuente sia persona fisica, persona giuridica, amministrazione centrale dello Stato/ente pubblico a rilevanza nazionale, soggetto non residente che si avvale o meno di un domiciliatario in Italia, professionista (vedi la tabella sul sito dell'Agenzia delle Entrate).

Gli uffici finanziari competenti hanno 90 giorni dalla presentazione dell'istanza (o 60 dalla consegna all'ufficio competente della documentazione integrativa) per notificare o comunicare, anche telematicamente, al contribuente la risposta all'interpello ordinario; per tutte le altre tipologie il termine è 120 giorni (per l'interpello sui nuovi investimenti i 120 giorni si possono prorogare di altri 90 se è necessaria documentazione integrativa).

Fac-simile Istanza interpello ordinario

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Spett. le Agenzia delle Entrate

Direzione Regionale di ____________

Raccomandata A/R

OGGETTO: interpello art 11. Legge 212/2000

La/Il sottoscritta/o _____________________________________C.F._____________________________________

domiciliata/o in _________________via _________________n. ______Telefono _____________Fax _____________

E-mail ___________________________in qualità di contribuente in riferimento al tributo ________________________

ESPONE QUANTO SEGUE

(descrizione analitica delle circostanze di fatto e di diritto in base alle quali il contribuente rileva la sussistenza di un'oggettiva incertezza interpretativa)

La/Il contribuente ritiene che la fattispecie a voi prospettata debba essere risolta nelle seguenti modalità (descrizione dettagliata della condotta che l'istante considera più corretta e applicabile al caso concreto)

Alla luce di tutto quanto sopra premesso si ritiene di dover adottare la seguente condotta:

E CHIEDE

ai sensi dell'art. 11 legge 212/2000, che la spettabile Amministrazione Finanziaria voglia esprimere, nei tempi e modi previsti dalla legge, il proprio parere in merito alla soluzione interpretativa più corretta da applicare al caso prospettato.

Luogo e data __________________

Firma del richiedente

__________________________


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