Data: 10/11/2016 15:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli – Nella seduta del 9 novembre, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo di modifica del servizio civile nazionale e di introduzione di un nuovo servizio civile universale. Si tratta, più in particolare, del primo decreto di attuazione della legge delega di riforma del Terzo settore (sulla quale leggi: "Nasce il servizio civile universale: la riforma del terzo settore è legge").

Difesa non armata della Patria

L'obiettivo della riforma è quello di perseguire gli obiettivi di educazione alla pace tra i popoli e di promozione dei valori che costituiscono il fondamento della Repubblica mediante una nuova difesa non armata della Patria.

Per farlo, si prevedono interventi nell'assistenza, nella riqualificazione urbana, nel patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale e nella protezione civile.

I programmi di intervento riguardano anche l'educazione e la promozione della cultura e dello sport oltre che della biodiversità e dell'agricoltura in zona di montagna e sociale. Il tutto accompagnato dalla promozione della cultura italiana all'estero, dal sostegno ai concittadini che si trovano fuori dai confini nazionali, dalla cooperazione allo sviluppo.

L'attenzione, infine, riguarderà la nonviolenza, la difesa non armata, la cooperazione tra i popoli e i diritti umani.

Realizzazione del servizio

Concretamente, la realizzazione del servizio passerà in prima battuta nelle mani dello Stato, incaricato della programmazione, del controllo, della verifica e della valutazione.

Le Regioni e le Province autonome, invece, dovranno realizzare i diversi interventi nei rispettivi ambiti di competenza.

Durata modulabile

La durata del servizio, per i giovani operatori volontari, sarà di durata variabile tra gli otto e i dodici mesi, con possibilità di stabilire dei criteri affinché le competenze acquisite con questa esperienza siano riconosciute e valorizzate.

Potranno essere "reclutati" sia i cittadini dell'Unione Europea che gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, in generale con incentivi per i giovani con minori opportunità.

Svolgimento del servizio all'estero

Gli operatori volontari, inoltre, potranno svolgere il servizio in uno degli Stati UE per un periodo di tre mesi.

Tale previsione persegue non solo lo scopo di incentivare lo sviluppo di un servizio civile europeo, ma anche quello di rafforzare il senso si appartenenza all'Unione Europea.

In alternativa allo svolgimento del servizio all'estero, si prevede la possibilità di beneficiare di un tutoraggio che faciliti l'accesso al mercato del lavoro.

Altre novità

La riunione di ieri del Consiglio dei Ministri non si è fermata però al solo servizio civile. Anzi: durante la giornata sono stati approvati numerosi altri importanti provvedimenti.

Ad esempio, è stata approvata in secondo esame preliminare l'attuazione della delega posta dalla legge numero 124/2015 per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio industria, artigianato e agricoltura. Essa spicca, in particolare, per la previsione di un piano di razionalizzazione che renda la governance di tali enti efficiente ed efficace.

È stato poi compiuto l'esame definitivo dell'attuazione della direttiva UE che dà la possibilità agli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di o.g.m. autorizzati nell'Unione e si è proceduto all'approvazione, in esame preliminare, del decreto legislativo di attuazione della direttiva europea inerente la riduzione dell'utilizzo dei sacchetti di plastica in materiale leggero tesa a combattere l'elevato inquinamento ambientale, rispetto al quale i rifiuti di tali borse giocano un ruolo di primo piano.

Ma non solo: il Consiglio dei ministri, sempre in esame preliminare, si occupato di due decreti legislativi di attuazione delle normative europee sull'etichettatura e la pubblicità degli alimenti e sulle sostanze chimiche pericolose.

Degna di nota, infine, è l'approvazione in esame definitivo dei decreti di attuazione della normativa europea che attribuisce alla Banca Centrale Europea compiti specifici inerenti alle politiche di vigilanza prudenziale degli enti creditizi e di quella relativa ai documenti che contengono informazioni chiave per i prodotti d'investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati.


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