Data: 21/12/2016 06:00:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - Acqua alla gola per i professionisti che non hanno ancora adempiuto l'obbligo di formazione previsto dalla legge, ai sensi del d.P.R. 137/2012 per le professioni non sanitarie: per molte categorie di liberi professionisti, infatti, proprio questo mese rappresenterà la dead line del primo triennio (o biennio) di formazione continua obbligatoria.

Migliaia di professionisti tra cui avvocati, giornalisti, commercialisti, consulenti del lavoro, assistenti sociali, ingegneri (secondo la data di iscrizione) e geologi dovranno dimostrare di aver raggiunto il numero minimo di crediti necessari, indicato dal proprio regolamento, oppure correre ai ripari cercando di racimolare in pochissimo tempo i crediti mancanti.

Nonostante molti Ordini abbiano provveduto a inviare solleciti già dallo scorso mese, non sembrerebbero pochi, secondo alcuni monitoraggi parziali (assolutamente provvisori), gli iscritti con necessità di recuperare al più presto i crediti necessari: ad esempio, come indicato dal Sole24Ore, tra gli architetti si calcola un 45% di iscritti già regolarizzati, mentre un 15% ancora fermo. Più rosea sarebbe, invece, la situazione dei consulenti del lavoro con circa l'85% già in regola.

Monitoraggi del tutto parziali e da prendere con le pinze: in primis, manca ancora qualche giorno alla fine del periodo, inoltre spesso l'aggiornamento non è in tempo reale, poichè alcuni corsi possono essere conteggiati manualmente; in aggiunta, alcuni crediti sarebbero addirittura autocertificabili per talune categorie, ma solo ad anno concluso, come avviene per gli ingegneri che ogni anno possono autentificare fino a 15 punti, la metà di quelli richiesti.

Negli ultimi tre anni gli Ordini professionali hanno il merito di aver realizzato migliaia di eventi gratuiti per incentivare la formazione continua che, tuttavia, non è ancora diventata una determinante occasione di promozione e qualificazione di professionisti tale, ad esempio, da cnsentire di scegliere un consulente in base ai corsi seguiti. 

Cosa si rischia? 

Chi non raggiunge la soglia minima di formazione richiesta dal proprio ordine rischia un procedimento disciplinare gestito da un Consiglio di disciplina esterno all'Ordine, che potrebbe portare addirittura alla sospensione: per qualche giorno per i notai, per tanti giorni quanti i crediti mancanti per gli ingegneri, per un massimo di due mesi per gli avvocati. 

In realtà, i legali, stante il decreto 46/2016, rischiano anche di più in quanto non adempiere all'obbligo formativo è una delle condizioni che fa venir meno l'esercizio continuativo della professione, come spiegato da Francesca Sorbi, coordinatrice della commissione formazione del Consiglio forense, con il rischio di sospensione, ma per le verifiche c'è tempo fino al 2019.

Gli Ordini professionali hanno comunque iniziato a sollecitare da tempo gli iscritti con traguardo formativo a fine 2016, sia organizzando numerosi eventi gratuiti dell'ultim'ora che inviando frequenti circolari. Agli architetti di Bologna, dove circa il 10% non risulta ancora in regola, sono state anche trasmesse comunicazioni costanti e, dal 2015, anche avvisi personali. 

Tutti gli Ordini hanno investito particolarmente sul versante dell'offerta formativa. Ad esempio, tra gli ingegneri di Roma nel 2015 gli eventi sono cresciuti del 21%, mentre dall'Ordine dei consulenti del lavoro di Napoli è stata proposta anche un'attività di "formazione a domicilio", rivolta agli iscritti delle isole come Capri o Ischia.

I primi controlli inizieranno a qualche mese di distanza dalla scadenza del periodo e, per alcuni "fortunati", come ingegneri e architetti, vi saranno ben sei mesi per il "ravvedimento operoso", per i giornalisti novanta giorni di recupero mentre nulla da fare per i notai: "A biennio concluso non si può regolarizzare la posizione" precisa Roberto Martino, segretario della Fondazione del notariato. 

Le categorie

Quanto agli avvocati, per i vecchi iscritti scadrà quest'anno il primo trienno formativo e chi non avrà raggiunto la soglia di 60 crediti rischierà la sospensione fino a due mesi, mentre in futuro, la formazione sarà condizione per l'esercizio della professione. Per le veristiche tuttavia, in quest'ultimo caso, c'è tempo fino al 2019.

Dei giornalisti, solo 17mila sarebbero in regola, il 16% dei 105mila obbligati, stima il quotidiano, mentre circa la metà (47.299 in base al puntuale monitoraggio del Consiglio nazionale) non avrebbero ottenuto neanche un credito.  Enzo Iacopino, presidente dell'ordine giornalisti avverte: "In realtà, molti potrebbero essere esonerati, in tutto o in parte"

Per i commercialisti, in base al regolamento, chi è privo dei crediti necessari potrà autocertificare la formazione svolta o l'impedimento. Nello scorso triennio solo 72 sono stati i procedimenti per inadempimento su oltre 172mila iscritti, mentre, quanto al triennio 2014-2016, le veristiche partiranno a marzo.

Dei consulenti del lavoro, invece, sono 22.900 (l'85% del totale) gli iscritti che hanno già raggiunto il punteggio minimo di 50 crediti per il biennio in scadenza il 31 dicembre e solo poco più di mille si trovano a meno di metà strada. Le sanzioni disciplinari verranno comunicate agli enti vigilanti

Per gli ingegneri il meccanismo è a scalare: necessari 60 crediti, mentre chi resta fermo e scende sotto i 30 non potrà più esercitare e ne andranno raggiunti 30 ogni anno. Nonostante ogni anno il professionista possa autocertificare fino a 15 punti (la metà dei 30 richiesti), secondo i dati 2015, degli oltre 273mila iscritti più di 100mila non sarebbero in linea, ma la cifra va aggiornata e depurata da dipendenti ed esonerati.

Ligi al dovere i notai, per i quali il biennio 2014-2015 si è concluso con oltre il 90% di professionisti in regola (su oltre 4.300 soggetti tenuti ad aggiornarsi). Per questa categoria non è consentito il recupero dei crediti mancanti, a differenza degli architetti ai quali è riconosciuto un semestre di tempo per chi non è riuscito a cumulare entro fine anno i 60 crediti.

Quanto agli assistenti sociali, si stima che oltre l'88% dei 42.160 iscritti all'Albo, ha provveduto a registrarsi alla piattaforma per la formazione; solo tre mesi dopo la scadenza del primo triennio obbligatorio inizieranno le valutazioni.

Infine, per gli agrotecnici, sugli oltre 13mila iscritti sono poco più di 2.400 i liberi professionisti effettivamente in attività, a cui si applica l'obbligo formativo. Le valutazioni saranno rinviate a fine 2017, anno di conclusione del quinquennio.


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