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Data: 13/01/2017 15:00:00 - Autore: VV. AA.![]() di Cecilia Marani - Il sogno di Beccaria, di risolvere i contrasti giurisprudenziali, adottando un codice di leggi che ingabbiasse i giudici, si � dimostrato pura utopia. L'Italia un codice ce l'ha, eppure i contrasti nelle aule proliferano rendendo la pena incerta e lasciando i cittadini in balia delle decisioni dei magistrati. Non � difficile rintracciare proprio le norme e pertanto, secondo la propria visione, le applica ed � proprio in questo angusto spazio, che germoglia l'incertezza tra ci� che � lecito e ci� che non lo �. E' chiaro come la situazione creatasi sia sicuramente in collisione con il principio di colpevolezza professato dall'art. 27 della Costituzione, nonch� dalla sentenza della Corte Costituzionale 364/1988. Quest'ultima, dichiarandoincostituzionale l'art 5 c.p. nella parte in cui non prevedeva la scusabilit� dell'ignoranza inevitabile, ci mostra la Tutto questo spinge i soggetti a perseguire ideali di giustizia privata e a vivere nella costante incertezza dei propri atti, una situazione estrema e patologica. Sembrerebbe un vicolo cieco, eppure una soluzione forse c'�. Basta guardare ad esperienze estere in sistemi di common law caratterizzati dalla vincolativit� del precedente penale. Proprio tale aspetto sembra il pi� interessante antidoto alla nostra patologia ma si badi a non abusarne, per evitare la paralisi dello sviluppo, che � altrettanto necessario. Se rendessimo vincolante il precedente giurisprudenziale, andremmo a tarpare le ali interpretative dei nostri giudici, che dovrebbero uniformarsi alle decisioni anteriori, cos� facendo sarebbero prevedibili le conseguenze degli atti messi in pratica e il diritto godrebbe di una certezza maggiore. Guardando ai paesi di tradizione anglosassone si nota come si stiano avvicinando sempre di pi� ad unaapertura interpretativa del diritto, attraverso diversi escamotages, questo perch� lo sviluppo del diritto necessita di cambiamento, di nuove visioni, che lo rendano pi� attuale e conforme alle esigenze della societ� a cui si rivolge. Pertanto � necessario lasciare dei margini di libert�, per non trovarci ad avere a che fare con un dirittoobsoleto, ma mantenendo costante un alto grado di vincolativit�, per garantire giustizia, certezza e conoscibilit�. I cittadini riacquisterebbero fiducia nei confronti delle istituzioni e sarebbero capaci di riconoscere le conseguenze basandosi soprattutto sul ruolo riconosciutogli dall'art. 65 dell'ord. giud., chi alla Corte Costituzionale, per l'importanza, il prestigio�Sicuramente la Cassazione sembrerebbe la pi� legittimata a ricoprire tale posizione, i nostri E' proprio la comparazione che pu� aiutarci ad uscire da una situazione di tal genere, e saranno gli anni e l'esperienza a formare una classe di giudici nuovi che guardano al civil law e allo stesso tempo al common law, cogliendone il meglio. Servir� tempo per poter innestare il vincolo del precedente in un contesto che deve prepararsi adaccoglierlo, a creare un grado intermedio tra i poli di common e civil law, che tuteli la certezza del diritto e allo stesso tempo la sua dinamicit�, ma d'altronde si sa, Roma non venne costruita in un giorno. cecilia.marani.94@gmail.com |
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