Data: 14/01/2017 18:30:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax - Animalisti avvisati, anche il Veneto si attrezza con provvedimenti che multano chi disturba caccia e pesca. Lo scorso 10 gennaio il Consiglio regionale ha approvato infatti una proposta di legge che prevede sanzioni amministrative da 600 a 3600 euro contro chi disturba pescatori e cacciatori all'opera. Il provvedimento, spinto dal presidente della commissione regionale Agricoltura e Caccia Sergio Berlato (Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale-Movimento per la cultura rurale) č passato con ventisei voti a favore (Lega Nord, Lista Zaia, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Siamo Veneto), quattordici contrari (Partito democratico e Movimento 5 Stelle) e sei astenuti. Un provvedimento che, come giā era successo nelle altre regioni italiane in cui č stato adottato ha mosso non poche critiche da parte di ambientalisti e animalisti che lo hanno giudicato "inaccettabile". Secondo Berlato, invece, si tratta di prendere le distanze da una frangia di ecoterroristi violenti.

La proposta di legge 182 del 2016 dal titolo "Norme regionali in materia di disturbo all'esercizio dell'attivitā venatoria e piscatoria" modifica due precedenti leggi regionali: una del 1993 sulla protezione della fauna selvatica e una del 1998 sulla tutela delle risorse idrobiologiche e della fauna ittica. Il nuovo articolo approvato si compone di tre commi. "Chiunque, con lo scopo di impedire intenzionalmente l'esercizio dell'attivitā venatoria (o piscatoria) ponga in essere atti di ostruzionismo o di disturbo dai quali possa essere turbata o interrotta la regolare attivitā di caccia (o pesca) o rechi molestie ai cacciatori (o pescatori) nel corso delle loro attivitā, č punito con la sanzione amministrativa da euro 600 a euro 3.600".

Il secondo comma precisa che all'accertamento e alla contestazione delle violazioni saranno delegati gli organi con funzioni di polizia. L'ultimo comma stabilisce che la Regione esercita le funzioni amministrative riguardanti l'applicazione delle sanzioni amministrative previste dalla legge. Contestata, in particolare, la formulazione poco chiara del provvedimento che parla genericamente di "disturbo" e "turbamento" e "molestie" dal momento che potrebbe poi essere applicata indistintamente a escursionisti, ciclisti, agricoltori o boscaioli.

Secondo i detrattori si tratterebbe di un caso unico in Italia. Una legge sul disturbo all'esercizio dell'attivitā venatoria e piscatoria č giā presente comunque anche in Lombardia e in Liguria ma con sanzioni di gran lunga inferiori rispetto alle multe stabilite dal Veneto. 


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