Data: 15/01/2017 10:30:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi – Il proprio cane nello stato di famiglia? A breve potrebbe diventare realtà. A prevederlo è, infatti, la proposta di legge presentata da Fare Ambiente ("Disposizioni concernenti l'interoperabilità dell'anagrafe della popo-lazione residente con le anagrafi canine regionali e l'indicazione degli animali di affezione nelle certificazioni relative allo stato di famiglia") attualmente all'esame della Commissione Affari Sociali della Camera (qui sotto allegata).

La pdl mira a creare un collegamento diretto tra l'Anagrafe Canina di competenza regionale e lo stato di famiglia di ogni proprietario-adottante, mediante l'uso dei Web Service.

Il rapporto che lega il proprietario al proprio pet e in particolare al proprio cane, si legge nella relazione alla proposta, "è ormai definito quale rapporto di adozione e non di proprietà, sarebbe quindi più appropriato parlare di un adottante piuttosto che di un proprietario", la cui responsabilità è già riscontrabile come principio nell'obbligo di iscrizione "presso l'anagrafe canina di competenza regionale, così come nelle nuove norme che regolano l'omissione di soccorso (regolamento di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 9 ottobre 2012, n. 217), il maltrattamento e, in generale, la tutela e il benessere animale".

Trasferendo i dati dell'anagrafe direttamente sullo stato di famiglia dell'adottante del pet, spiegano dall'associazione, non solo si formalizzerebbero meglio gli sviluppi legislativi ma si risolverebbero anche alcune criticità, sostengono i firmatari. In primis, la difficoltà di consultazione dell'anagrafe canina, di gestione regionale, quando si rendono necessari controlli al di fuori del territorio da parte delle autorità, nonché la lentezza dell'aggiornamento dell'anagrafe stessa soprattutto in occasione di un'adozione.

Si risponderebbe così, sostengono da FareAmbiente, "ad un'esigenza sia delle famiglie italiane, che vedono nel loro animale un membro a tutti gli effetti del nucleo familiare, ed in Italia sono oltre 7 milioni i cani adottati iscritti alle Anagrafi Canine Regionali, sia ad una semplificazione delle procedure di adozione e riconoscimento dell'animale in caso di responsabilità del proprietario e una soluzione al randagismo".

I vantaggi

La lettura dell'anagrafe regionale tramite lo stato di famiglia garantirebbe, secondo i promotori del ddl, anzitutto un aggiornamento più rapido della stessa in ordine ai passaggi dell'adozione dell'animale. Inoltre, si individuerebbe con immediatezza la responsabilità del proprietario/adottante, nel caso di eventi dannosi, così come relativamente agli accertamenti sulla provenienza del pet da allevamenti professionali deontologici nonché alla "migliore individuazione, dal punto di vista antropologico, delle relazioni affettive che legano il pet al nucleo familiare".

Senza contare che in tal modo si creerebbero i presupposti per giungere, in fasi successive e più facilmente, all'istituzione di un'anagrafe nazionale. Infine, ciò renderebbe più agevoli e immediate sia la pianificazione che la verifica e le attività svolte per la gestione del randagismo, lo svolgimento delle indagini giudiziarie e i controlli delle autorità competenti.

Come realizzarla

La proposta vuole garantire l'interoperabilità tra l'anagrafe e lo stato di famiglia di ogni proprietario o adottante di un animale di affezione, "mediante la consultazione di apposite piattaforme informatiche realizzate da ogni regione secondo le direttive stabilite dall'accordo stipulato, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, le province, i comuni e le comunità montane, il 24 gennaio 2013, in materia di identificazione e di registrazione degli animali di affezione, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 63 del 15 marzo 2013".

In pratica, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, si demanda ad un decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la disciplina delle modalità di istituzione delle piattaforme informatiche sopradescritte da parte dei comuni e di inserimento nello stato di famiglia di ogni proprietario o adottante di un animale di affezione, "in corrispondenza dei dati relativi allo stesso soggetto, del- l'indicazione del nome, della razza e del codice di microchip dell'animale di affezione posseduto o adottato".


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