Data: 17/01/2017 21:20:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - L'amico a quattro zampe � un vero e proprio membro della famiglia per molti italiani e per questo motivo � innegabile che abbia il suo peso anche sul bilancio economico. La legge, tuttavia, non � insensibile ai costi spesso ingenti che vengono sopportati dalle famiglie che contano un "peloso" tra le proprie fila, fornendo all'uopo sconti e detrazioni fiscali.

Cure veterinarie

Le spese mediche veterinarie e quelle per l'acquisto di medicinali destinati a cani, gatti e altri animali domestici, sono detraibili dall'Irpef nella percentuale massima  del 19%, da precisare in fase di dichiarazione dei redditi

La detrazione potr� essere effettuata entro un limite complessivo di spesa (riguardante, quindi, tutti gli animali posseduti) fissato a 387,34 euro, con la conseguenza che tutte le spese che superano tale importo dovranno essere a carico del contribuente; � altres� previsto un limite minimo, cosiddetta franchigia, pari a 129,11 euro, sempre valutato complessivamente. In pratica, sottraendo la franchigia dal limite massimo di spesa, si ottiene uno sconto massimo ottenibile pari a 49,06 euro.

Non sono inclusi nell'agevolazione fiscale i farmaci privi di prescrizione medica, gli antiparassitari e i mangimi, mentre sono detraibili solo le spese sostenute per animali detenuti legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (ad esempio cani, gatti e cavalli) e non quelli detenuti per uso commerciale o attivit� agricole, oppure destinati alla riproduzione o al consumo alimentare.

Quando si introduce il concetto del "legale possesso" dell'animale, significa che il proprietario dovr� essere in grado di dimostrare al Fisco di esserne il proprietario, mediante documentazione rilasciata dalla ASL o dal medico veterinario, oppure, se si possiede un cane, dal'apposita anagrafe canina (o presentando la documentazione relativa al microchip).

Se, invece, l'animale non � obbligato all'iscrizione, si potr� chiedere il rilascio del cosiddetto pet passport, oppure dimostrare il possesso a mezzo di fatture di acquisto dell'animale o la documentazione relativa all'adozione, oppure, ancora, a mezzo di apposita dichiarazione resa dal proprietario per la registrazione volontaria.

Se il contribuente dichiara la spesa veterinaria senza averne titolo, ad esempio in quanto la detenzione legale dell'animale � venuta meno, rischia sanzioni per indebita detrazione e anche per mancata regolarizzazione del possesso dell'animale, per i casi obbligatori per legge.

Le spese veterinarie ammissibili alla detrazione devono essere provate a mezzo di apposita documentazione fiscale, intestata al contribuente o di persona del nucleo familiare a suo carico, ad esempio fatture rilasciate del medico veterinario e scontrini parlanti emessi dalla farmacia.

Bonus Cane

Molti Comuni Italiani hanno approfittato delle modifiche 2016 al regolamento della Tassa sui rifiuti (TARI) per introdurre un apposito sgravio fiscale: in sostanza, chi adotter� un cane dal canile potr� ottenere non solo l'amore incondizionato di un amico per la vita a cui donare una casa e l'affetto di una famiglia, ma anche uno sgravio fiscale per tre anni sulla tassa.

Il cosiddetto Bonus Cane � attualmente vigente in diversi Comuni italiani (per approfondimenti: Meno tasse per chi adotta un cane) allo scopo di svuotare le strutture sovraccaricate, che per ogni "ospite" richiedono un sostegno giornaliero da parte dell'amministrazione. Per evitare i rischi di abuso della manovra le adozioni verranno monitorate dai vigili del fuoco.
 

Tutte le notizie