Data: 18/01/2017 10:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi � Il conguaglio dovuto al recupero del saldo negativo dell'inflazione sulle pensioni non ci sar� neanche per quest'anno. A confermarlo � il ministero del lavoro che informa di aver gi� predisposto "un emendamento al decreto Milleproroghe con il quale si prevede di prorogare al 2017 la norma che ha consentito di non procedere al recupero nel corso del 2016".

A cosa � dovuto il conguaglio?

Nel dettaglio, si ricorda, che anche se quest'anno le pensioni rimarranno ferme al palo non subendo alcuna rivalutazione n� variazione, in virt� del tasso di adeguamento all'inflazione pari allo zero, ciononostante, la variazione effettiva dei prezzi ha registrato un saldo negativo dello 0,1% sia sull'anno precedente che nell'arco dei primi nove mesi del 2016 (leggi: "Pensioni: a gennaio il conguaglio negativo").

Per il 2016, la legge di stabilit� precedente (l. n. 208/2015) ha stabilito che il valore per la rivalutazione delle prestazioni assistenziali e previdenziali non pu� essere inferiore a zero, sterilizzando di fatto il differenziale negativo dello 0,1% a carico dei pensionati.

Pertanto, in mancanza di provvedimenti in merito, il recupero di quanto erogato in pi� nel 2015 (0,1%) doveva essere prelevato quest'anno. Ma l'emendamento annunciato dal ministero rinvier� ancora una volta il prelievo.

Gli importi da recuperare, tuttavia, sono contenuti: il massimo, infatti, ammonta allo 0,1% (calcolato sull'importo lordo e moltiplicato per 13 mensilit�), da restituire da parte di chi percepisce assegni fino a tre volte il minimo (ad es. su un assegno lordo di 1.400 euro, l'importo da restituire sar� di circa 18 euro).

Plauso dei sindacati

L'annuncio del ministero ha ricevuto il plauso dei sindacati che in merito erano gi� sul piede di guerra. "Bene Poletti che ha annunciato di voler intervenire per evitare che i pensionati debbano restituire lo 0,1% della rivalutazione avuta nel 2015" afferma infatti il segretario generale dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti, che aggiunge "� la conferma che ci voleva poco a risolvere la questione". Ora, conclude non resta che attendere "di vedere l'emendamento al Milleproroghe".


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