Data: 18/01/2017 10:45:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Via libera alla riforma Madia dal Consiglio di Stato. Dopo l'empasse causato dalla bocciatura della legge delega da parte della Consulta (cfr. sentenza n. 251/2016), che ha dichiarato incostituzionale la riforma nella parte in cui aveva previsto soltanto il parere e non gi� "l'intesa" con le regioni, ora il Governo, afferma palazzo Spada, nel parere (n. 83/2017), reso sul quesito del ministero per la semplificazione e la P.A. sulle modalit� di attuazione della sentenza, dovr� attivarsi al pi� presto con l'emanazione di decreti correttivi, trovando l'intesa necessaria con gli enti.

Dei cinque decreti bocciati dalla Corte Costituzionale (servizi pubblici, dirigenza, sanit�, licenziamento disciplinare e societ� partecipate), quelli riguardanti i servizi pubblici e la dirigenza non sono stati pi� adottati, giacch� la delega nel frattempo � scaduta. Gli altri tre invece, su dirigenza sanit�, licenziamento disciplinare e societ� partecipate, sono gi� in vigore e dopo la mannaia della Consulta devono essere corretti, a pena di contestazioni successive.

I decreti legislativi gi� adottati, recita infatti il parere del consiglio, "restano validi ed efficaci fino a una eventuale pronuncia della Corte che li riguardi direttamente, e salvi i possibili interventi correttivi che nelle more dovessero essere effettuati". Il Governo, afferma il giudice amministrativo, "pu� far confluire � l'intesa con le regioni - in decreti correttivi che intervengano direttamente sui decreti legislativi gi� vigenti per sanare il vizio procedimentale di illegittimit� costituzionale". E i correttivi, stando ai rumors, sarebbero gi� pronti e attesi in uno dei prossimi consigli dei ministri, con il fine di arrivare all'approvazione definitiva entro la fine del mese prossimo.

Quanto ai decreti scaduti, su dirigenza e servizi pubblici, "un percorso possibile � segnala palazzo Spada - � quello di una nuova delega". L'importante � "portare a termine la riforma" sottolinea infine il Cds, anche "per non far perdere slancio riformatore all'intero disegno", giacch� "i decreti legislativi interessati dalla sentenza costituiscono, infatti, non soltanto misure di grande rilievo di per s�, ma anche elementi di una riforma complessiva, che risulterebbe meno incisiva se limitata ad alcuni settori".


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