Data: 31/01/2017 21:10:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Non si frenano le polemiche sulla stretta annunciata dalla Regione Lombardia tesa a vietare le registrazioni video (e anche audio) presso le strutture sanitarie pubbliche e la loro diffusione sui social. Una scelta seguita allo scandalo scoppiato nei giorni scorsi all'ospedale di Nola, dove, si ricorda, i pazienti furono filmati sdraiati a terra per la mancanza di posti al Pronto Soccorso. Cos� presto nelle strutture sanitarie arriver� un cartello che informer� i pazienti sulle pratiche corrette in tema di registrazioni video e audio.

Sulla questione per� insorgono i consumatori. Il Codacons infatti non ci sta e si scaglia contro il divieto affermando che "documentare cosa accade in una struttura che eroga un servizio pubblico non solo si pu�, ma si deve". I cittadini, si legge in una nota a firma del presidente Carlo Rienzi "hanno facolt� di verificare come vengono spesi i loro soldi e registrare mediante foto e video l'efficienza o l'inefficienza della Pubblica amministrazione, al pari dei colloqui con i medici". Non solo dunque "qualsiasi limite alla diffusione tramite social network dei video realizzati all'interno degli ospedali, rappresenterebbe una misura assurda � ma anche - impossibile da far rispettare" prosegue Rienzi.

Subentra, in tali casi, come quello accaduto a Nola, "la finalit� collettiva che giustifica la diffusione dei video ripresi con il telefonino o altri strumenti".

Per questo, incalza Rienzi "invitiamo tutti gli utenti che intendano denunciare situazioni critiche presso gli ospedali italiani, ad inviare al Codacons i filmati registrati presso le strutture sanitarie". Sar� l'associazione � conclude � "a provvedere a pubblicarli sui propri canali social e sul canale televisivo Codacons Tv".


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