Data: 16/12/2022 09:00:00 - Autore: Luisa Camboni

Quando si ha diritto all'indennità di accompagnamento?

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In particolare, la patologia invalidante che può far riconoscere il sussidio dell'indennità di accompagnamento può essere di tipo fisico o psichico.

Nello specifico, i requisiti richiesti per ottenere tale indennità sono:

  • riconoscimento di un'invalidità totale e permanente del 100%;
  • impossibilità di deambulare senza l'ausilio di un accompagnatore;
  • in alternativa, impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita;
  • cittadinanza italiana;
  • per i cittadini stranieri comunitari: iscrizione all'anagrafe del comune di residenza;
  • per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno di cui all'art. 41 TU Immigrazione;
  • residenza stabile ed abituale sul territorio nazionale.

L'indennità di accompagnamento è incompatibile con altre indennità aventi le stesse finalità, ovvero erogate per cause di servizio, lavoro o guerra.

Inoltre, l'indennità di accompagnamento è indipendente dall'età e dalla composizione del nucleo familiare del beneficiario e non è reversibile agli eredi.

Come chiedere l'indennità di accompagnamento?

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L'iter da seguire è il seguente:

  • Occorre recarsi dal proprio medico curante o da altro specialista convenzionato SSN e richiedere il cosiddetto "Certificato medico introduttivo", necessario per, poi, trasmettere la domanda di riconoscimento dell'invalidità all'Inps. Nel certificato deve essere indicato che il richiedente il sussidio è "persona impossibilitata a deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore" oppure che si tratta di "persona che necessita di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita";
  • Una volta inoltrata la certificazione da parte del medico, il richiedente deve inviare all'Inps la domanda per il riconoscimento dell'invalidità che può essere inoltrata accedendo ai servizi online sul sito dell'istituto, contattando il contact center Inps ovvero rivolgendosi a un patronato;
  • Il richiedente verrà poi convocato dall'istituto, davanti all'apposita Commissione Medica ASL integrata da un medico dell'Inps, per gli accertamenti sanitari;
  • All'esito dei controlli verrà inviato al richiedente il verbale che può essere positivo o negativo.

Verbale di invalidità

Nel caso in cui il verbale sia positivo la decorrenza dell'indennità di accompagnamento parte dal mese successivo alla presentazione della domanda di riconoscimento dell'invalidità.

Nel caso di verbale negativo ovvero di diniego dell'invalidità è possibile presentare un ricorso giudiziario.

Per fare ciò è necessario presentare al Tribunale un'istanza di accertamento tecnico preventivo (ATP) che ha la finalità di verificare le condizioni sanitarie del richiedente. Se l'ATP non viene espletato non è possibile esperire il ricorso.

Da chi è effettuato l'ATP

E' effettuato da un CTU, ovvero da un consulente tecnico nominato dal Giudice, in presenza di un medico dell'Inps. Le conclusioni dell'ATP sono trascritte in una relazione tecnica che deve essere trasmessa all'Inps e al ricorrente. Le spese dell'ATP sono a carico del ricorrente.

A questo punto il giudice provvede a fissare con decreto un termine, non superiore a 30 giorni, entro il quale le parti possono o meno contestare le risultanze della relazione.

Se la relazione non è contestata, viene omologata dal giudice con decreto inappellabile.

In caso di contestazione, la parte che si oppone deve depositare, entro 30 giorni dalla dichiarazione di dissenso, il ricorso introduttivo del giudizio, indicando i motivi della contestazione: da quel momento inizia il giudizio vero e proprio, che si conclude con una sentenza inappellabile.

Importo indennità di accompagnamento

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L'indennità di accompagnamento è un reddito esente, cioè non è assoggettata all'Irpef.

L'indennità viene corrisposta per 12 mensilità e per l'anno 2022 l'importo è pari a 524,16 euro mensili (come precisato da circolare Inps n. 120/2022).

Leggi anche la guida pratica all'invalidità civile


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