Data: 07/02/2017 18:20:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Chip sottopelle al posto del tesserino per aprire le porte o accedere ad un computer. Sono solo alcuni dei "vantaggi" per i lavoratori che hanno accettato di farsi impiantare il dispositivo in Belgio. L'iniziativa, come riporta il quotidiano francese Le Soir, � partita da un'azienda di marketing digitale belga, la Newfusion e sta facendo discutere tutto il web (e non solo), tra chi la approva come ultima frontiera della tecnologia e chi invece vi vede un'arma di controllo totale sui lavoratori. Per non parlare delle questioni etiche e di privacy sottese all'uso del corpo umano come dispositivo o ai rischi per la salute.

Ma aldil� delle polemiche e del caso specifico, il fenomeno � in piena crescita.

30-50mila persone con chip sottopelle

Secondo le stime, sarebbero 30-50mila le persone che hanno installato un chip sottocutaneo a livello mondiale.

Il dispositivo elettronico (brevettato dallo scienziato britannico Warwick alla fine degli anni '90), lungo pochi millimetri e iniettato nei tessuti grassi, consente di "taggare" l'individuo (attraverso le radiofrequenze, come quelle utilizzate dagli smartphone), effettuando il suo riconoscimento e consentendogli cos� di entrare in un luogo (dall'abitazione all'ufficio al parcheggio), di accedere ad un pc, ecc. In futuro, tale tecnologia potrebbe avere anche applicazioni mediche.

Il caso del Belgio

Gi� sperimentato da anni in alcuni stati degli Usa, il chip ora � approdato in terra europea e sta facendo discutere. A fare da pioniere � la societ� belga di marketing digitale Newfusion che ha fatto impiantare ad alcuni dipendenti il microprocessore con funzione di badge, per consentire loro di aprire le porte dell'ufficio e accedere al proprio pc. Il dispositivo ha la grandezza di un chicco di riso ed � stato collocato sulla mano (tra il pollice e l'indice) di 8 volontari. "Nessuno � obbligato � ha spiegato infatti il direttore dell'azienda Vincent Nys in un'intervista televisiva con la Vrt, raccontando che l'idea � nata proprio da un dipendente che dimenticava spesso il tesserino. La nuova tecnologia dispone anche di una memoria per inserire i contatti e i biglietti da visita (che potranno poi essere inviati ad altri dispositivi, come lo smartphone). Chi non intende sottoporsi all'innesto, ha sottolineato Nys, potr� optare per un anello avente le medesime funzioni.


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