Data: 11/02/2017 18:50:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax - Maggiore attenzione da parte dell'Unione europea per la tutela della privacy digitale dei cittadini. L'Ue, come aveva annunciato, ha gi� previsto norme che garantiranno maggior controllo sui dati degli utenti ottenuti da Facebook, Google e tutte le altre grandi compagnie informatiche. 

Ora l'Unione prova ad integrare con nuovi provvedimenti la legge sulla privacy in materia di comunicazioni elettroniche (ePrivacy), estendendo tali obblighi anche a soggetti come Messanger,Whatsapp, Gmail, Skype e iMassage che fino ad oggi erano rimasti fuori. 

Grazie alla nuova normativa, arriva finalmente il modo di "bloccare" le chiamate indesiderate. Per le telefonate commerciali, infatti, chi le pratica dovr� mostrare il proprio numero oppure utilizzare uno specifico prefisso, consentendo all'utente di rifiutare eventualmente la comunicazione in arrivo.

Il provvedimento rientra nel pi� generico divieto di "spamming", in base al quale non potranno essere inviati sms, mail o chiamate telefoniche senza il preventivo consenso dell'utente. 

La normativa per la privacy garantir� la tutela sia del contenuto dei messaggi sia dei metadata legati alle comunicazioni (ad esempio luogo e durata di una chiamata). Contenuti e metadata godranno quindi di un elevato livello di privacy, con l'obbligo per le aziende di anonimizzare o cancellare questi dati se l'utente non ha fornito esplicito consenso, a meno che questi non siano richiesti per motivi di fatturazione. I dati degli utenti che accettano di condividere le proprie informazioni con le aziende potranno essere utilizzati dalle societ� per fornire servizi aggiuntivi. 

Tra gli obiettivi della proposta, oltre che una maggior tutela della privacy, c'� anche un incremento della circolazione dei dati tra i paesi per la cooperazione delle forze dell'ordine. Sulle modifche per� non mancano le critiche: alcuni gruppi hanno gi� espresso il proprio disappunto, sostenendo che le nuove leggi per la ePrivacy danneggeranno sensibilmente i modelli di business di alcune societ� e potrebbero portare ad un accumulo di dati nelle grosse societ� globali rimuovendo dal mercato le aziende minori. 

Le nuove norme, che adesso dovranno passare al vaglio del Parlamento e del Consiglio europeo, per poi essere varate definitivamente entro fine maggio 2018, si propongono di modificare anche la politica dei cookie (i file di informazioni che i siti internet memorizzano sul computer dell'utente nel corso della navigazione) per i quali non occorrer� pi� dare il consenso se impiegati solo per conteggiare i visitatori di un determinato sito.


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