Data: 12/02/2017 15:20:00 - Autore: Francesco Pandolfi
Avv. Francesco Pandolfi - L'Amministrazione dispone di ampia discrezionalità in questo settore, mentre la Magistratura svolge una funzione di controllo esterno.

Nel mondo militare, i giudizi sul rendimento, sulle capacità lavorative e sulle attitudini del personale sono una tipica valutazione di merito.

Che cosa significa?


In buona sostanza la valutazione è riservata all'Amministrazione, in ragione della conoscenza di specifici contenuti dell'attività lavorativa e del contesto istituzionale in cui questa si svolge.
Va detto che si tratta di un contesto peculiare, che non trova corrispondenza in altri ambiti lavorativi.

In questo quadro, bisogna quindi chiedersi se rimane o no spazio per i Giudici nel sindacare le valutazioni?

Ebbene, la risposta a questa domanda non è semplice.

Diciamo che si può rispondere affermando che al giudice amministrativo non è consentito sostituirsi all'autorità competente nel valutare se una qualità è o meno posseduta dal valutando, ne se la mancanza contestata sia o meno rilevante, ne se il rendimento lavorativo del dipendente sia o meno superiore alla media.

Però i Magistrati possono controllare l'esistenza di eventuali profili di eccesso di potere, inteso anche come sindacato di ragionevolezza e proporzionalità.

Ad esempio, nel caso in cui i fatti accertati e posti a fondamento del giudizio valutativo siano insussistenti oppure, anche se esistenti, siano stati travisati nel loro valore inducendo a valutazioni inverosimili.
In altri termini, deve trattarsi di errori talmente evidenti da essere percepibili da chiunque.

In pratica


I Giudici intervengono in questa materia nel caso in cui i fatti valutati siano insussistenti o travisati nel loro valore.

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