Data: 18/02/2017 16:30:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi – Effetti indesiderati, rischi e costi dell'intera procedura, ma anche conoscenza delle possibili alternative, come l'adozione. Sono queste le principali informazioni che dovranno essere date alle coppie che decidono di ricorrere alla procreazione medicalmente assistita ex legge 40/2004, come prevede il decreto giustizia/salute n. 265/2016 pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale (e qui sotto allegato).

Il provvedimento, in vigore dal prossimo 4 marzo, cambia modalità e contenuti del consenso informato e prevede che la volontà di accedere al trattamento sia espressa con apposita dichiarazione, sottoscritta e datata, in doppia copia (una per i futuri genitori e l'altra per la struttura), dai richiedenti, unitamente al medico responsabile della struttura.

Tra i nuovi elementi minimi della conoscenza necessari alla formazione del consenso informato, oltre a quelle sui costi, le tecniche impiegabili, i rischi per la madre e il nascituro e gli effetti indesiderati o collaterali relativi ai trattamenti, ci deve essere anche l'informazione relativa alla possibilità di ricorrere a strumenti alternativi, come l'affidamento e l'adozione, quella sui problemi bioetici conseguenti all'applicazione della procedura, nonché sulle probabilità di successo della stessa come possibilità di nascita di un bambino vivo.


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