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Data: 19/02/2017 18:30:00 - Autore: Marina Crisafi
di Redazione - Più di un dipendente pubblico su due (57%) si è assentato per motivi di salute, contro il 38% dei lavoratori privati, ma a stare più a lungo a casa per malattia sono questi ultimi con una media di 18,4 giorni (contro il 17,6 degli statali). A snocciolare i dati delle assenze per motivi di salute è la Cgia di Mestre, incrociando i dati Inps del 2015.
Nello specifico, l'analisi degli artigiani rileva che gli eventi di malattia per classe di durata, pur avendo un andamento più o meno uniforme in ambedue i settori, presentano un insolito scostamento con riferimento al primo giorno di assenza. Nel pubblico, infatti l'assenza di un giorno rappresenta il 25,7% delle assenze totali, mentre nel privato il dato si riduce al 12,1%. Se si guarda invece alle assenze di da 2 a 3 giorni il dato si riavvicina per entrambi i settori (32,1% del totale nel privato e 36,5% nel pubblico), mentre, infine, le assenze tra i 4 e i 5 giorni vedono il sorpasso del privato (23,4%) rispetto al pubblico (18,2%).
Altro dato interessante emergente dall'elaborazione della Cgia è relativo agli eventi di malattia per regione. In tre anni, dal 2012 (anno dal quale è disponibile una rilevazione completa) al 2015, le assenze sono aumentate in media a livello nazionale dell'11,9% con punte di oltre il 20% in Umbria e Molise. Nello specifico, dei 5 milioni di assenze per malattia registrati nel 2015, nel pubblico impiego, il 62% circa si può attribuire al Centro-Sud Italia, mentre se si guarda al privato la situazione è capovolta: con il 57% imputabile ai lavoratori del Nord.
Passando, invece, ai provvedimenti disciplinari irrogati nei confronti degli statali, l'ultimo anno sono stati pari a 1.690 (contro i 1.334 del 2014). Infine, stando all'analisi degli artigiani, sul piano licenziamenti c'è stato un aumento di 53 rispetto al 2014, attestandosi le massime sanzioni disciplinari a 280 nel 215, di cui 108 dovuti ad assenze ingiustificate, 57 a negligenza, 94 a reati, 20 per doppia attività e 1 per mancata reperibilità alla visita fiscale.
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