Data: 02/07/2005 - Autore: Mario Pavone
Si � tenuto a Roma il 17 Giugno 2005, c/o la sala Carroccio in Campidoglio, il convegno ?L'integrazione Europea e la cooperazione giudiziaria in materia penale? promosso dall'O.I.R.D ? Organizzazione Internazionale per lo sviluppo delle relazione diplomatiche-ONG, Segretario Generale dr. Gennaro Ruggiero.Mariano Antoni, pres. associazione M'AMO, ha aperto i lavori introducendo con una suggestiva e diversa argomentazione, un paragone, affermando ?L'acqua e la Giustizia paiono essere proprio due sorelle di pari valore e valenza. Non tutti per� hanno accesso all'acqua potabile, quell'acqua che oltre a dissetarci, nello specifico caso, ci rende anche giustizia, ci rende diritto alla vita?.
Il dibattito � iniziato con l'intervento dell'avv. Mario Pavone, pres. ass. ANIMI, il quale ha fornito notevoli e svariati spunti di ?riflessione per un nuovo diritto penale europeo?, affermando-tra l'altro-che ?La creazione di uno spazio di libert�, sicurezza e giustizia non deve prescindere dal fondamentale riconoscimento del diritto di difesa e dal rispetto dei diritti individuali, come formulati dalla Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea?, concludendo che, ?rispetto a tutto questo andrebbe predisposto un vero e proprio piano delle garanzie con alcune priorit� definite e irrinunciabili in sede europea?.
Sono intervenuti, a seguire, l'avv. Alessandra De Paola, Avvocato penalista, ponendo l'accento sulla normativa (l.22 aprile 2005 n.69) relativa al mandato d'arresto e alle procedure di consegna tra gli Stati Membri anche in un'ottica comparativa con il sistema statunitense, deducendo il probabile timore di ?creare una distinta agenzia, - pur prevista nella relazione Coelho del Parlamento Europeo,-che ricalcando la struttura dell'FBI americana sia l'anticipazione di una Giustizia federale con tutte le conseguenze che ci� comporta.
La dr.ssa Paola Balbo, giudice onorario, trattando ?il mandato d'arresto europeo baricentro tra mutuo riconoscimento penale virtuale e reale?, ha sostenuto che uno dei punti pi� rilevanti della riforma � costituito dal mutuo riconoscimento, ossia ?un pieno riconoscimento basato sul principio che l'adozione di una decisione da parte di una diversa autorit� dell'Unione Europea conclude il giudizio, e altre decisioni in materia sono superflue se non inutili?.
L'avv. Gianluca Liut, Liut & partners studio legale - Venezia, ha sostenuto che l'unico articolo della Costituzione Europea in tema di giustizia penale, dei 448 articoli dedicati alla giustizia, pare sia il II-108 secondo cui ?il rispetto dei diritti della difesa � garantito ad ogni imputato?, ?risultando assente quindi nella parte II della Costituzione Europea un'espressa previsione dei diritti giudiziari e dei principi del giusto processo, e,in conclusione,- ?ci� di cui i cittadini dell'Europa vivente avvertono � la necessit� non di una giustizia per l'Europa ma un'Europa della giustizia in grado di garantire effettivamente i diritti fondamentali dell'uomo, e tra questi, in primis, l'inviolabile diritto di difesa?.
Il Magistrato Davide Iori, ha illustrato il tema ?Lo spazio giuridico penale europeo e tutela delle libert� fondamentali? - riflettendo e interrogando - ?termini antitetici od armonia?; mentre l'avv. Domenico Borsellino, avv. Penalista, ha messo in risalto il ruolo dell'Eurojust: L. n. 41/2005, quale novit� importantissima nella cooperazione giudiziaria europea, ?ente inquadrato in modo ambivalente, ovvero, come collegio e come insieme di membri nominati dagli Stati aderenti e che i singoli componenti di Eurojust hanno rilevanti poteri istruttori?. Se indubbia appare la sua notevole portata, tuttavia, - come afferma l'avvocato - ?il Consiglio del 28.02.2002 ha posto l'accento pi� sull'aspetto organizzativo ed amministrativo e di cooperazione comunitaria, tralasciando lo sviluppo di poteri di tipo pi� strettamente giurisdizionali? e ? in conclusione ? ?non essendo Eurojust una magistratura europea vera e propria, nel corso del tempo questo organismo potr� costituire la prima tappa del percorso che conduce alla creazione di una procura europea, e di conseguenza all'ampliamento dei reati perseguiti a livello U.E.?.
Infine, l'avv. Valerio Spigarelli, Segretario Generale Unione delle Camere Penali Italiane, intervenendo sul tema La Costituzione Europea tra esigenze di sicurezza e tutela delle garanzie e l'avv. Vito Mazzarelli, Segretario della Consulta per la giustizia europea dei diritti dell'uomo, hanno sostenuto entrambi che, ?le norme minime comuni europee in materia di giustizia penale sono gi� espressamente chiarite dall'art. 111 della Costituzione Italiana? dando cos� vita, inevitabilmente, ad un acceso dibattito in sala.
Avv. Mario Pavone

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