Data: 11/03/2017 18:30:00 - Autore: Redazione

di Redazione - L'ipotesi di aumentare l'Iva per finanziare il taglio al cuneo fiscale non va. A lanciare l'allarme � la Cgia di Mestre che ricorda come una riduzione del costo del lavoro, andrebbe a vantaggio di imprese e lavoratori dipendenti � mentre � il rincaro dell'Iva lo pagherebbero tutti". E in particolare, sostiene l'associazione degli artigiani, "i pi� deboli, come i disoccupati, gli inattivi e i pensionati che, invece, dal taglio delle tasse sul lavoro non beneficerebbero, almeno direttamente, di alcun vantaggio".

Non solo, attualmente, segnala la Cgia, l'Italia � tra i paesi dell'Eurozona dove l'aliquota ordinaria dell'imposta sul valore aggiunto � pi� elevata (22% contro il 21% della Spagna, il 20% della Francia e il 19% della Germania).

Un ulteriore incremento, dal 22 al 23%, ad esempio, porterebbe per una famiglia media di 3/4 persone, prosegue la nota degli artigiani, "un aumento di imposta di circa 100 euro all'anno che, ovviamente, avrebbe delle ripercussioni negative sui consumi interni del paese che costituiscono la componente pi� importante del nostro Pil".

Per di pi�, rincara il segretario Renato Mason, oltre alle famiglie pi� povere, sarebbero penalizzati anche "gli artigiani, i commercianti e tutto il popolo delle partite Iva", tutte realt� che oggi "vivono quasi esclusivamente di domanda interna". Con un'Iva pi� pesante che farebbe contrarre seriamente i consumi, si danneggerebbero anche "queste attivit� economiche che non hanno ancora superato la fase critica di questa crisi".


Tutte le notizie