Data: 21/03/2017 21:20:00 - Autore: Redazione

di Redazione - Più spazio agli avvocati, cui riconoscere potestà certificative, "nell'interesse della concorrenza e dei cittadini". È quanto chiede l'Aiga, con una nota a firma del presidente Michele Vaira, a margine della pubblicazione della notizia "dirompente" del decreto del tribunale di Pordenone che ha accolto il ricorso di due avvocati che chiedevano l'autorizzazione alla trascrizione nei registri immobiliari di un passaggio di proprietà, nell'ambito di una pratica di negoziazione assistita tra due coniugi in fase di separazione (leggi:"Negoziazione assistita: casa trasferita con gli avvocati, il notaio non serve"). 

Il provvedimento, "dal tenore giuridico unico – e che – farà sicuramente giurisprudenza", sostengono i giovani avvocati, ha di fatto estromesso la figura del notaio.

La vicenda, si ricorda, riguardava due coniugi che avevano trovato un accordo sulla cessione di un immobile (dal marito alla moglie), ma la relativa pratica era bloccata alla Conservatoria dei registri immobiliari, poiché era ritenuta indispensabile la garanzia o l'autenticazione del notaio.

Le parti hanno impugnato il provvedimento e il tribunale, in composizione collegiale, ha accolto la domanda, ordinando al conservatore la trascrizione del passaggio di proprietà senza il coinvolgimento del notaio.

Questo provvedimento, scrive Vaira, "apre la strada ad una nuova consapevolezza degli avvocati, ed attesta la sussistenza di tutte le condizioni per riconoscere ai legali potestà certificative", bilanciando del resto la "contrazione attuale del numero dei notai in Italia – con - un nuovo riparto di competenze tra due professioni del tutto affini" (leggi:"Crisi di vocazione dei notai? Aiga, dare più competenze agli avvocati"). 

Gli avvocati "che già rivestono la qualifica di pubblici ufficiali relativamente ad alcune attività professionali, ben possono, al pari dei notai, garantire la pubblica fede di numerosi negozi giuridici, con particolare riferimento alla materia contrattuale" rincara l'Aiga.

In tal senso, si muoveva anche il ddl Concorrenza che, "prima della modifica operata dalla Camera dei Deputati, prevedeva la possibilità per gli avvocati di autenticare gli atti di trasferimento immobiliare, pur con alcune (incomprensibili) limitazioni".

Bisogna prendere atto, dunque, conclude l'associazione, "che i tempi sono ormai maturi per soddisfare la richiesta di tutela dei cittadini, con l'allargamento delle competenze degli avvocati".


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