Data: 22/03/2017 14:00:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - Il testo del decreto legislativo per la delega riguardante il "sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni" incassa il parere positivo delle commissioni di Camera e Senato e si avvia verso l'approvazione definitiva. Ci� significa, come riporta "Il Messaggero," che gi� dall'anno scolastico 2017-2018 potranno entrare in vigore le modifiche dedicate ad asili nido e scuole dell'infanzia.
Una riforma che ha lo scopo di riorganizzare il sistema scolastico da 0 a 6 anni in maniera uniforme da Nord a Sud, per consentire alle singole realt� locali di offrire scuole e asili efficienti e a portata delle famiglie. In particolare, pi� posti per i bambini nei nidi potrebbero avvicinare l'Italia agli standard europei richiesti: Lisbona, infatti, punta al 33%, mentre l'Italia � ferma al 17% dei posti negli asili nido pubblici, con divergenze notevoli lungo lo stivale.
Ancora, si punta a offrire un servizio che garantisca una continuit� educativa per i bambini che passano dai servizi 0-3 (nidi, micronidi e spazi gioco) alle scuole dell'infanzia statali e paritarie.

Maestre laureate

Una delle prime "innovazioni" riguarder� i titoli di accesso per l'insegnamento nei nidi e nelle scuole materne. Le educatrici nei nidi non potranno pi� limitarsi a un diploma regionale come puericultrici, ma dovranno essere in possesso di laurea triennale; per le maestre dell'infanzia, invece, sar� richiesta la laurea magistrale. Infine, il docente per l'infanzia che voglia svolgere esperienza nel nido dovr� acquisire altri 60 crediti formativi universitari.

Il cambiamento non coinvolger� il personale gi� impiegato, ma sar� alla base del prossimo reclutamento destinato a inserire personale specializzato nelle strutture: in particolare, il settore educativo della primissima infanzia non sar� pi� ricompreso nel welfare, ma diventer� parte integrante del settore dell'istruzione e della formazione.

Gli stanziamenti

Per realizzare gli obiettivi della riforma, saranno stanziati fondi pari a 670 milioni di euro destinati ad attivare nuovi posti di lavoro, in particolar modo nei nidi che sono ancora troppo pochi e non forniscono copertura adeguata per i pi� piccoli, come invece richiederebbe l'Unione Europea entro il 2020. 

Gli stanziamenti verranno erogati ai singoli comuni, affinch� gli Enti locali possano potenziale il servizio sul territorio: stante le discrepanze esistenti tra regione e regione, le quote saranno distribuite in maniera inversamente proporzionale rispetto alla presenza delle classi gi� esistenti.

Con il potenziamento del servizio nazionale, il Govereno punta a raggiungere il 100% dei bambini dai 3 ai 6 anni per quanto riguarda la scuola materna, e almeno i 3/4 dei Comuni presenti sul territorio nazionale.

Bonus asili nido

Ancora, come incentivo per le famiglie, si � previsto un bonus da 150 euro per chi iscriver� i figli all'asilo, il cui funzionamento dovrebbe essere simile a quello dei buoni pastoIl voucher esentasse sar� a discrezione delle imprese pubbliche e private che potranno erogarlo direttamente ai propri dipendenti che iscriveranno il bambino in una struttura educativa dell'infanzia. 

La somma sar� spendibile nei nidi accreditati o a gestione comunale poich� l'incentivo punta a rendere meno gravosi gli oneri delle famiglie relativi alle tariffe dei nidi che spesso arrivano addirittura ai 500 euro al mese. Non � ancora chiaro se il bonus sar� percepibile da entrambi i genitori laddove l'azienda decida di versarlo, raggiungendo cos� la somma complessiva di 300 euro, e soprattutto se sar� cumulabile con il c.d. bonus nido.

Questa misura, prevista dalla scorsa legge di bilancio, offre 1000 euro da corrispondersi in 11 mensilit�, erogate direttamente dall'Inps ai genitori che hanno deciso di iscrivere i piccoli presso gli asili nido (per approfondimenti: Asili nido: via al bonus di mille euro).

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