Data: 25/03/2017 14:10:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Piercing vietati ai minori di anni 16 e patentino obbligatorio per estetisti, parrucchieri e tatuatori. Ma anche riconoscimento di nuovi titoli professionali, come l'onicotecnico (ossia chi effettua la ricostruzione e decorazione delle unghie) e il make-up artist (ossia il truccatore).

Sono tante le novità che si apprestano a rivoluzionare il comparto dell'estetica, contenute nelle proposte di legge Donati e Vignali, presentate alla Camera, rispettivamente, nel dicembre 2016 e il 6 marzo 2017 (entrambe qui sotto allegate).

Il fine comune è quello di rinnovare una disciplina rimasta intoccata per oltre un quarto di secolo (la legge n. 1/1990) ma anche di segnare un'inversione di rotta nella lotta all'evasione, all'abusivismo e alla concorrenza sleale, nonché muoversi verso una necessaria aumento di professionalità a tutela dei consumatori.

Il settore del benessere, con riferimento soprattutto ai parrucchieri, agli estetisti, ai tatuaggi e ai piercing, è costituito oggi "da circa 160.000 fra imprese e lavoratori autonomi, garantisce occupazione a migliaia di addetti e riveste un ruolo rilevante per l'economia del Paese (si parla di un giro d'affari annuo pari a 21 miliardi di euro), pur essendo caratterizzato per la quasi totalità da imprese di micro e piccola dimensione".

Le novità

La proposta Donati

La proposta di legge presentata alla camera dal deputato Pd Marco Donati, ora all'esame della commissione attività produttive, intende introdurre un'abilitazione nazionale obbligatoria per tatuatori, piercer, truccatori e onicotecnici (con specializzazioni formative tra le 300 e le 600 ore), "i cui profili sono oggi rimessi a leggi regionali o comunali e dispiegano i propri effetti solo nell'ambito territoriale di competenza del soggetto che ha legiferato" giacchè molte figure, al momento dell'emanazione della legge del 1990 neanche esistevano.

Nello specifico, nell'ambito dell'attività estetica generale, ritiene la pdl, è necessaria oltre un'estensione delle materie comprese, dovuta alle tecnologie sempre più avanzate degli apparecchi utilizzati nello svolgimento dell'attività (elettrologia, tecniche di dermopigmentazione, ecc.), anche una specificazione relativa al massaggio che in questi anni ha visto proliferare, accanto a quelli estetici, il c.d. "massaggio benessere", oggi non normato nè come professione né come formazione.

La pdl introduce inoltre "la specializzazione in socio-estetica a seguito del percorso formativo previsto, la cui durata è fissata in 600 ore".

Viene incentivato anche il coworking, ossia la condivisione degli spazi di lavoro, e si prevede che l'attività di estetista "possa essere svolta anche mediante concessione in uso a terzi, in possesso dei requisiti professionali richiesti dalla normativa vigente, di una cabina della propria attività e delle attrezzature funzionali alla prestazione svolta, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e fiscali". Viene altresì consentito agli operatori di fornire alla clientela "prodotti erboristici e integratori alimentari idonei a favorire l'efficacia delle prestazioni svolte, a seguito di specifici corsi regionali di aggiornamento, ove previsti".

Scompaiono, infine, i termini "barbiere e parrucchiere" per essere sostituti con quello di acconciatore.

La proposta Vignali

Una disciplina unitaria a livello nazionale delle professioni dell'estetica ampliandone definizioni e profili professionali, disciplinando meglio le modalità di esercizio dell'attività e fissando dei requisiti omogenei, con garanzia di tutela della clientela. Questi gli obiettivi della seconda proposta di legge, a prima firma Raffaello Vignali, presentata il 6 marzo scorso alla Camera dei deputati.

Anche tale pdl parte dall'esigenza di rinnovamento di una disciplina in forte crescita che – ha spiegato lo stesso Vignali – "ha dimostrato un grande dinamismo ed una progressiva evoluzione della domanda".

Due le direttrici principali seguite: quella di indicare chiaramente le nuove attività dell'estetica, da una parte; quella di garantire la tutela del consumatore grazie ad una maggiore qualificazione professionale, dall'altra.

A tal fine, la proposta di legge mira, come la Donati, al riconoscimento delle nuove professioni del settore dell'estetica, come quella di tatuatore e piercer, makeup artist, ma anche lash-eyebrow marker (ossia l'applicazione di peli sintetici su ciglia e sopracciglia), onicotecnico e socio-estetista (ossia chi svolge trattamenti estetici rivolti a soggetti deboli e in condizione di fragilità, ovvero a soggetti sottoposti a trattamenti sanitari).

Dal punto di vista professionale, anche la proposta Vignali sancisce la necessità di un'abilitazione, con apposito corso regionale di due anni e un minimo di 900 ore, seguito dal superamento di un esame teorico-pratico.

La pdl entra nel merito anche delle materie fondamentali di insegnamento per l'attività estetica, ivi comprese le nuove professioni (tra cui rientrano la cosmetologia, la fisiologia e l'anatomia, le tecniche applicative, la legislazione e la fiscalità) e dei materiali e attrezzature da possedere per il relativo esercizio.

Dal punto di vista della disciplina, le professioni potranno essere esercitate in forma di impresa (individuale o societaria) e saranno soggette a Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), con designazione all'interno di almeno un responsabile tecnico abilitato.

Nella proposta sono dettagliate anche le sanzioni specifiche per chi viola le disposizioni fissate. Per chi opera senza abilitazione, ad esempio, sono previste multe da 20mila a 100mila euro, mentre per chi non rispetta le disposizioni in materia di esercizio dell'attività la sanzione amministrativa pecuniaria va da 12mila a 30mila euro. Sanzioni precise anche per chi esercita senza i requisiti igienico-sanitari prescritti (da 3mila a 10mila oltre al sequestro dell'attrezzatura) e sospensione temporanea dell'iscrizione nel registro delle imprese in caso di reiterazione.


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