Data: 17/04/2017 18:00:00 - Autore: Redazione

di Redazione - L'evoluzione delle tecnologie e del web può incidere in maniera evidente sull'attività degli avvocati: per esempio, i social network possono essere sfruttati per farsi pubblicità, o comunque per favorire la diffusione di informazioni professionali a proposito del proprio studio legale.

La fine del "divieto" per gli avvocati

Il Codice Deontologico Forense, a dir la verità, qualche tempo fa aveva introdotto una norma in funzione della quale gli avvocati potevano disporre, come unico veicolo informativo, di un sito web con dominio proprio senza reindirizzamento: ebbene, l'Antitrust ha specificato che il contenuto di questa norma è da considerarsi non legittimo, e che anche i social - da Facebook a LinkedIn, passando per Twitter - possono essere impiegati a questo scopo.

Mentre la norma del Codice Deontologico Forense ammetteva l'esistenza esclusiva di portali che riconducessero alla società di avvocati o allo studio legale in cui si lavorava, senza che tali siti potessero includere riferimenti di carattere pubblicitario o commerciale, l'Antitrust ha spazzato via ogni dubbio, e con l'evoluzione della professione forense che il web 2.0 ha decretato non poteva essere altrimenti. Insomma, sui social la creazione di pagine da parte di avvocati o studi di avvocati è ammessa: si tratta di veicoli informativi che non possono essere sottovalutati né discriminati.

In che modo gli avvocati possono sfruttare Facebook & co.

A questo punto, viene da chiedersi in che modo gli avvocati possano sfruttare Facebook & Co. per amplificare e moltiplicare i propri affari: subentra, ovviamente, il concetto di web marketing, che implica il ricorso a professionisti del settore. Il consiglio, infatti, è quello di non provare a far tutto da soli, ma di affidare la promozione della propria attività o del proprio studio a una web agency o comunque a un professionista freelance che conosca tutti i trucchi e tutti i meccanismi da adottare per beneficiare delle potenzialità dei social.

In primo luogo, infatti, c'è da trovare un target di clienti a cui mirare: quindi, si deve pensare ai vari strumenti di web marketing da adottare, fermo restando il fatto che la presenza sui social network non deve per forza escludere la conservazione di un sito con dominio personale.

Anzi, le due realtà dovrebbero coesistere e rafforzarsi a vicenda, magari diventando ancora più solide grazie al ricorso ad una mailing list, con una newsletter da inviare periodicamente, e ad un blog in cui pubblicare post dai contenuti interessanti in ottica Seo (senza entrare troppo nei dettagli degli algoritmi di Google, vuol dire che bisogna scrivere in modo da farsi trovare dai motori di ricerca).

Per approfondimenti, leggi:

- Avvocati, perché la pubblicità non decolla

- Antitrust, gli avvocati potranno farsi pubblicità sui social

- Avvocati: liberalizzata la pubblicità online


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