Data: 10/04/2017 11:30:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - Non pagare il pedaggio autostradale potrebbe costare caro all'automobilista, precisamente una multa di 85 euro a cui si aggiungono il costo del casello e la decurtazione di due punti dalla patente.

La stretta sugli automobilisti deriva da una modifica introdotta nel Codice nella Strada, divenuta di fatto operativa dal 2016 grazie a un protocollo d'intesa siglato lo scorso ottobre tra Polizia Stradale e Aiscat (Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori).

L'obiettivo è quello di contrastare il fenomeno del mancato pagamento al casello, con controlli più stringenti e quindi ausiliari abilitati a elevare sanzioni anche in autostrada, ossia maggior personale stante la necessità di maggiori controlli e sicurezza.

Diviene operativo quanto previsto dall'art. 176 del Codice della Strada, comma 11, il quale precisa che sulle autostrade e strade per il cui uso sia dovuto il pagamento di un pedaggio, i conducenti debbano corrisponderlo secondo le modalità e le tariffe vigenti

Tuttavia, i servizi di  polizia stradale, relativi alla prevenzione e accertamento delle violazioni dell'obbligo di pagamento del pedaggio, potranno essere effettuati anche dal personale dei concessionari autostradali e stradali e dei loro affidatari del servizio di riscossione, limitatamente alle violazioni commesse sulle autostrade oggetto della concessione nonché in altre autostrade, ma previo accordo con i  concessionari.

Di norma, in mancanza del pagamento, integrale o parziale, del pedaggio, il conducente ottiene uno scontrino (rapporto di mancato pagamento), contenente le informazioni relative al transito quali data, ora, casello di uscita ed eventualmente di entrata, oltre ai dati riguardanti il veicolo, come classe e targa. Sullo scontrino viene indicato l'importo da pagare che l'automobilista potrà saldare entro 15 giorni dall'emissione del ticket.

Il personale abilitato presente ai caselli, che conterà dipendenti che abbiano superato apposito esame di qualificazione, tuttavia, una volta verificata l'infrazione provvederà ad inviare all'automobilista un verbale di contestazione per l'illecito. Oltre al pedaggio dovuto, dunque, l'automobilista non in grado di effettuare il pagamento sarà comminata anche la multa da pagare entro i tempi previsti.

Inoltre, il proprietario del veicolo dovrà anche indicare chi fosse alla guida al momento del transito, per comminare la sanzione aggiuntiva della decurtazione della patente. Questi, se non provvede a fornire tale identificazione, rischia un ulteriore verbale di contestazione.

Ancor più gravi le sanzioni per chi dolosamente tenta di eludere il pagamento del pedaggio: il comma 17 dell'art. 176, infatti, precisa che chiunque ponga in essere qualsiasi atto al fine di eludere in tutto o in parte il pagamento del pedaggio, è soggetto, salvo che il fatto costituisca reato, alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 419 a euro 1.682.

Un meccanismo sanzionatorio che ora potrà funzionare in maniera più rigorosa con l'arrivo dei casellanti abilitati presso i caselli. Si tratterà di un meccanismo simile a quanto avviene con gli ausiliari della sosta, ossia, a seguito della rilevazione della sanzione, verrà allertato il competente Ufficio verbali del comando provinciale di P.S. (in base alla localitù di commissione dell'infrazione), che notificherà direttamente presso l'indirizzo del proprietario la multa entro 90 giorni dalla data dell'infrazione.

Un aggravio di lavoro che necessiterà di maggior organico affinché la norma del Codice della Strada possa realmente operare, non solo sulla grande viabilità, ossia sulle principali strade e autostrade, ma anche nelle bretelle secondarie. Si tratta di una necessità per contrastare la diffusa pratica dell'evasione al casello che provoca danni in primis all'Erario: oltre la metà dell'incasso lordo degli introiti delle concessionarie, infatti, inisce direttamente nelle casse dello Stato.

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