Data: 16/04/2017 11:00:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - La querelle sui "diritti inespressi" sulla pensione ha assunto negli ultimi tempi dimensioni rilevanti, ma non sempre � stata affrontata con la dovuta chiarezza.

Diritti inespressi: cosa sono

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In primis, va rammentato che i diritti inespressi rappresentano quei diritti che spettano ad alcuni pensionati, anche sorti successivamente alla liquidazione della pensione, ma che l'INPS riconosce solo a fronte di una specifica richiesta.

Riguardano, ad esempio, le integrazioni al trattamento minimo di pensione, le maggiorazioni sociali che scattano con l'et� e con determinati requisiti di reddito, oppure importi aggiuntivi all'assegno pensionistico, gli assegni al nucleo familiare, le prestazioni a favore degli invalidi civili e la quattordicesima mensilit�.

Sono diritti, ma "inespressi", poich� l'Istituto, pur stabilendo chi pu� accedere a tali aumenti pensionistici, non si premura di contattare e informare direttamente tutti gli aventi diritto. La somma aggiuntiva, sostanzialmente, non viene automaticamente erogata a meno che il pensionato non abbia avanzato apposita domanda documentata, alla quale pu� conseguire il ricalcolo della pensione con le somme dovute.

La mobilitazione dei sindacati

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Poich�, nonostante la domanda del pensionato spesso il diritto viene ignorato, sono molti i sindacati mobilitatisi affinch� gli aventi diritto possano ottenere le somme che gli spettano. Un intervento resosi necessario in quanto, come rammentano i sindacati, spesso i pensionati non sono abituati all'uso delle moderne tecnologie e non riescono a informarsi e ad agire in autonomia.

Tale situazione � penalizzata anche dalla circostanza che l'INPS da diversi anni non invia pi� a domicilio n� il cedolino di pensione n� il modello cartaceo ObisM che aveva il compito di informare il pensionato tra l'altro sugli importi, sulla perequazione automatica annuale, sulle ritenute e sulle modalit� di pagamento dell'assegno.

Consultazioni che ora possono avvenire solo online e che vanno dunque a detrimento di quei pensionati che non hanno o non sono in grado di utilizzare internet. La soluzione per prendere contezza della propria realt� pensionistica � dunque quella di recarsi Caf, un patronato o gli sportelli dei sindacati.

Gli importi spettanti

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Tuttavia, va ridimensionata l'affermazione, avanzata da molti portali d'informazione, secondo cui sarebbe possibile ottenere 300 euro mensili: nella maggior parte dei casi, infatti, le somme ottenibili si assestano intorno ai 40-50 euro mensili, indubbiamente un valore aggiunto importante per chi percepisce una pensione minima, ma ben lontano dai valori millantati altrove.

Inoltre, si stima che l'aumento spetterebbe a circa un terzo dei pensionati, praticamente 6 milioni sui 18 milioni totali. Ancora, non solo � possibile chiedere che la maggiorazione della pensione sia aggiunta alla somma percepita, ma pu� anche pretendersi che vengano retroattivamente rimborsati i diritti inespressi spettanti fino a 5 anni prima. Pertanto, non sussiste alcuna scadenza.

Controllo della pensione

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Consigliabile � dunque un controllo della propria pensione, per verificare la spettanza di diritti inespressi, attraverso il portale INPS oppure a mezzo dei CAF e patronati presenti sul territorio, poich� spesso la burocrazia � molto complessa per il singolo pensionato. Questi offrono assistenza gratuita per accertare la corresponsione delle somme spettanti o per verificare i limiti di reddito per avere diritto alle maggiorazione e richiedere i diritti inespressi.

Anche molti sindacati stanno offrendo servizi appositi e lanciando campagne per sensibilizzare sull'argomento: ad esempio, Spi-Cgil dal 2013 si occupa del controllo della pensione, presentandosi in sede con il modello ObisM che, in mancanza, verr� direttamente scaricato dai volontari, portando con s� il numero della propria posizione INPS, che gratuitamente si occuperanno di verificare la mancanza di qualche voce importante.

Le somme, si rammenta, variano da pensionato a pensionato, in base alla singola posizione, e non necessariamente saranno pari ai 300 euro propagandati in altre sedi.




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