Data: 13/04/2017 14:00:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - Vi sar� istigazione alla corruzione anche tra privati, come fattispecie di reato autonoma. � il risultato dell'entrata in vigore, a partire dal 14 aprile, del d.lgs. 38/2017 (qui sotto allegato) il quale attua la decisione quadro 2003/568/GAI del Consiglio dell'Unione europeaampliando di fatto la portata dell'art. 2635 del codice civile e aggiungendo l'art. 2635-bis.

Il modificato art. 2635 prevede, in primis, la punibilit� dei vertici della societ� e anche di enti privati, ossia  amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e i liquidatori, ma anche chi nell'ambito organizzativo della societ� o dell'ente privato esercita funzioni direttive diverse da quelle proprie di tali soggetti.

Il primo comma dell'art. 2365-bis, invece, plasmato sull'esempio dell'art. 322 c.p., comma 2, relativo all'istigazione alla corruzione pubblica � rubricato "Istigazione alla corruzione tra privati". Viene prevista la punibilit� di chiunque offre o promette denaro o altra utilit� alle stesse categorie di persone indicate dall'art. 2365 che operano in societ� o enti privati, affinch� compia od ometta un atto in violazione degli obblighi inerenti al proprio ufficio o degli obblighi di fedelt�.

La pena � quella della reclusione da 8 mesi a due anni, qualora l'offerta o la promessa non sia accettata, ossia un terzo di quella prevista per il reato regolato dall'articolo 2635 del codice civile. Alla stessa pena, soggiacciono le stesse categorie di persone presso societ� ed enti pubblici, che sollecitano per s� o per altri, anche per interposta persona, una promessa o dazione di denaro o di altra utilit�, per compiere o per omettere un atto in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedelt�, qualora la sollecitazione non sia accettata. 

Il terzo comma precisa che la procedibilit� � vincolata alla querela della persona offesa, giustificazione necessaria stante i differenti interessi protetti dalle fattispecie di corruzione privata e pubblica.

La riforma ha lo scopo di avvicinare l'Italia agli standard internazionali, nonostante la portata applicativa dell'intento di ridurre il tasso di corruzione dovr� fare i conti con diverse problematiche pratiche, ad esempio i modelli organizzativi delle imprese, le quali dovranno strutturarsi in modo tale da evitare che le conseguenze del reato commesso da un proprio dirigente ricadano sulla societ�. Ancora, la presenza del requisito della querela di parte dovrebbe comportare la denuncia al dirigenze da parte dell'azienda stessa, con conseguenze sulla reputazione della stessa societ� e facili strumentalizzazioni del mezzo.

Anche in simili ipotesi, inoltre, dovrebbero trovare spazio i principi elaborati dalla giurisprudenza quanto all'istigazione alla corruzione pubblica. Ad esempio, in base alla sentenza n. 1935/2016 della Cassazione, ai i fini dell'integrazione del reato di cui all'art. 322 c.p. � necessario che l'offerta sia caratterizzata da adeguata seriet� e sia in grado di turbare psicologicamente il pubblico ufficiale. La seriet� dell'offerta andr� valutata alla stregua delle condizioni dell'offerente nonch� delle circostanze di tempo e di luogo in cui l'episodio si colloca.


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