Data: 13/04/2017 09:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � Nei giorni scorsi il Governo ha approvato il DEF e con esso non si � concentrato solo sui tagli alla spesa, ma ha anche promesso battaglia all'evasione fiscale degli italiani (leggi: "Manovrina: dal via libera alla rottamazione delle liti col fisco alla tassa Airbnb le novit� del Def").

Concentrandoci su questo secondo aspetto della manovrina, balza subito agli occhi che tra le novit� che dovrebbero essere utilizzate come armi nella lotta c'� anche la stretta sui pignoramenti da parte del Fisco nei confronti dei beni dei contribuenti.

Tetto cumulativo

Se infatti oggi i concessionari della riscossione possono aggredire i beni immobili dei contribuenti solo ove questi superino singolarmente il valore di 120mila euro, con il documento approvato da Palazzo Chigi le cose cambieranno: tale tetto minimo, infatti, dovrebbe essere calcolato non sul singolo bene ma sulla totalit� degli immobili dei debitori.

Resta comunque ferma l'intangibilit� dell'abitazione principale.

Critiche

Considerato il fatto che, contemporaneamente, la "manovrina" si occupa anche di rottamazione delle liti con il Fisco e vista la proroga della sanatoria, non si fa fatica a immaginare che la flessibilizzazione dei limiti sinora posti all'esecuzione forzata avviata dagli agenti della riscossione dar� molto da discutere.

In realt� le proteste sono iniziate gi� da un po', o meglio sin da subito, non appena l'idea � stata diffusa dalla stampa specializzata: capifila delle critiche sono quanti vedono nella stretta sui pignoramenti uno strumento per ricattare o quanto meno condizionare i contribuenti, spingendoli ad aderire alla prorogata sanatoria. Per costoro, l'approfondimento politico della questione � quanto meno doveroso.


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