Data: 22/04/2017 14:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Conviene chiedere l'Ape al posto di un normale finanziamento bancario? Qual � il funzionamento della Rita? Chi potr� usufruirne? Sono queste alcune delle domande cui risponde la guida sull'anticipo pensionistico e la rendita integrativa temporanea anticipata stilata dalla Fondazione studi dei Consulenti del lavoro (qui sotto allegata in versione integrale).

Il fine, a fronte della crescente richiesta di chiarimenti, � di fornire un approfondimento sugli aspetti tecnici e informativi delle due forme di sostegno al reddito operative dal 1� maggio prossimo, nell'attesa dei Dpcm, delle circolari Inps e delle informative necessarie.

La guida su Ape e Rita

La guida della Fondazione studi riassume in una serie di faq la natura, il meccanismo e la convenienza delle due misure "sorelle": l'Ape, battezzato definitivamente come 'Anticipo finanziario a garanzia pensionistica' nella cornice della legge di stabilit� 2017, e la Rita, che persegue i medesimi obiettivi ma con diverse dinamiche di finanziamento.

Ape e Rita sono due misure temporanee (il cui accesso in via sperimentale si chiuder� nel 2018) che, ricordano i consulenti, non modificano in alcun modo la riforma delle pensioni Fornero: il loro fine � quello di agire sinergicamente e in modo "complementare rispetto alle misure di sostegno al reddito vigenti".

Come richiedere Ape e Rita

Ai lavoratori pubblici e privati over63 dal primo maggio prossimo � consentito richiedere 3 diverse prestazioni che assicureranno un reddito ponte fino alla pensione di vecchiaia. Le tre prestazioni consistono, spiegano i consulenti del lavoro: in "un vero e proprio prestito sulla futura pensione con tassi e condizioni agevolate e con la partecipazione dello stato degli oneri finanziari a essi collegati (Ape volontario)"; in una "indennit� finanziata dallo Stato (Ape sociale) per soggetti che versano in uno stato di difficolt� (causato da prolungata disoccupazione, disabilit�)"; in "una nuova prestazione erogata dalle forme di previdenza complementare (Rita) che permetta di godere prima dei requisiti tradizionali gi� accantonati presso il proprio fondo".

L'Ape aziendale

Nel panorama delle disponibilit� concesse ai futuri pensionati, l'Ape privato, prosegue la guida, registra anche una "variante", l'Ape aziendale, pi� economico rispetto alle misure messe in campo dalla Fornero, che permetter� "alle imprese di partecipare all'anticipo pensionistico riducendo il peso del piano di ammortamento fino a neutralizzarlo, in accordo con il lavoratore".

Ad oggi, tuttavia, per potere prendere il via in termini effettivi, le tre prestazioni necessitano di due decreti del presidente del Consiglio dei ministri e di un accordo quadro sugli aspetti finanziari e assicurativi.

La convenienza dell'Ape privato rispetto al prestito bancario

Una delle faq pi� interessanti cui risponde la guida riguarda la convenienza della richiesta dell'Ape privato rispetto a un comune prestito bancario.

Per i consulenti, l'Ape privato avr� un tasso annuo nominativo particolarmente vantaggioso, "cos� come le condizioni contrattuali e informative del finanziamento e delle assicurazioni obbligatorie (racchiuse in accordi-quadro di prossima emanazione)".

Inoltre, il prestito sar� protetto da un apposito Fondo di Garanzia (ex art. 1, comma 173, l. 232/2016) amministrato dall'Inps che potr� coprire sino all'80% del finanziamento.

C'� da tenere in considerazione, infine, il fatto che "la met� dei complessivi costi finanziari (di interesse) e assicurativi saranno materialmente sostenuti dallo Stato grazie a un credito d'imposta erogato dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale durante i 20 anni del piano di ammortamento con cui chi avr� richiesto l'Ape privato restituir� l'anticipo". Questo credito fiscale, spiega la guida, "attutir� il peso del prelievo delle rate, garantendo un maggiore netto di pensione finale".

Il peso delle rate di ammortamento dell'Ape nei primi 20 di pensione di vecchiaia dovr�, inoltre, "permettere al pensionato di percepire un trattamento pari ad almeno 1,4 volte l'assegno previdenziale minimo, cio� 702,65 euro per il 2017" e l'insieme della rata Ape e degli altri prestiti non potranno essere superiori al 30% dell'importo complessivo della pensione.


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