Data: 04/09/2005 - Autore: Adnkronos
Ai nipoti che perdono i nonni in un incidente stradale spetta il risarcimento dei danni morali. Il riconoscimento, sancisce per la prima volta la Corte di Cassazione, spetta loro automaticamente, senza bisogno di dimostrare il "turbamento" derivato dalla perdita del proprio caro. Questo perch�, morendo un nonno, si perde "un punto di riferimento esistenziale" e si spezza "l'unit� familiare" con la conseguente "perdita di affetti e di solidariet� inerenti alla famiglia come societ� naturale". La Suprema Corte, ribaltando il verdetto di secondo grado e contravvenendo alle richieste della pubblica accusa, ha cos� accolto il ricorso presentato dai nipoti di Alvaro G., nonno toscano deceduto dopo essere stato investito da un'auto, mettendo in evidenza come la perdita di un nonno, anche in assenza di coabitazione con i nipoti, "configura per i superstiti del nucleo familiare un danno non patrimoniale diretto e ingiusto, costituto dalla lesione di valori costituzionalmente protetti e di diritti umani inviolabili, perch� la perdita dell'unit� familiare � perdita di affetti e di solidariet� inerenti alla famiglia come societ� naturale". Una precisazione, questa del pm milanese, fatta su richiesta del rappresentante dell'accusa , il sostituto pg della Cassazione Luigi Ciampoli, il quale alla luce della novit� emersa ha chiesto l'acquisizione del provvedimento di archiviazione e degli atti relativi al fascicolo in questione. Richiesta in base alla quale ha sollecitato anche la sezione disciplinare del Csm a disporre il rinvio del 'processo' ai due pm milanesi per avere il tempo di esaminare le carte.
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