Data: 13/05/2017 22:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � Alla luce della rivoluzionaria sentenza numero 11504/2017, con la quale la Corte di cassazione ha abolito il parametro del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio ai fini della determinazione dell'an dell'assegno di mantenimento lasciando spazio al nuovo requisito della non autosufficienza economica, diviene fondamentale comprendere come � possibile dare la prova di tale ultimo aspetto.

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I quattro indici di prova

La Corte di cassazione in tal senso � stata chiara: gli indici di prova utili ai fini di comprendere se da ora in poi l'ex avr� diritto o meno all'assegno divorzile sono quattro. Si tratta, pi� precisamente, di indici che orientano l'analisi in senso positivo e quindi di quelli da utilizzare per rispondere alla seguente domanda: l'ex � autosufficiente?

A tal fine, la prima prova da fornire ha ad oggetto il possesso di redditi di qualsiasi specie.

Occorre poi verificare l'eventuale possesso di cespiti patrimoniali mobiliari e/o immobiliari, considerando per� anche gli oneri e il costo della vita nel luogo in cui l'ex che chiede l'assegno risiede.

Il terzo indice di prova riguarda le capacit� e le effettive possibilit� di lavoro personale dell'ex. Occorre, a tal proposito, tenere conto della salute, dell'et�, del sesso. Bisogna poi avere riguardo anche al mercato del lavoro dipendente o autonomo.

Ultimo indice di prova dell'autosufficienza � rappresentato dalla stabile disponibilit� di una casa di abitazione.

Chiaramente, se in alcuni casi la prova � agevole (si pensi all'indice citato per ultimo), in altri casi non lo � affatto (si pensi alle capacit� e alle effettive possibilit� di lavoro).

Per i figli il tenore di vita resta

Va precisato, in ogni caso, che tutto quanto sinora detto vale solo con riferimento all'ex coniuge e non con riferimento ai figli.

La portata rivoluzionaria della recente pronuncia della Corte di cassazione, infatti, riguarda solo l'assegno divorzile e non il mantenimento ai figli, ai quali i genitori, anche dopo il divorzio, dovranno continuare ad assicurare il tenore di vita che garantivano loro quando ancora rappresentavano una coppia.

Del resto, con riferimento ai figli � la legge stessa a fare espresso riferimento al tenore di vita goduto in costanza di convivenza dei genitori, affermando che lo stesso va mantenuto quando questi ultimi divorzino, si separino o cessino la loro convivenza.

Ci� si riflette, tuttavia, anche sul giudizio circa l'assegno divorzile, nel caso in cui l'ex che lo domanda � quello che convive con i figli. In tal caso, infatti, il giudice � chiamato a trovare un punto di equilibrio tra le due diverse modalit� di determinazione del trattamento economico.


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