Data: 25/01/2023 07:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

Risonanza magnetica: urgenza

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Il paziente che deve sottoporsi a un determinato esame diagnostico ha alcuni diritti che possono agevolare l'iter da affrontare e che quindi è opportuno conoscere.

Analizziamoli soffermandoci, dopo quello sulla Tac e altri esami diagnostici (leggi Tac entro 60 giorni o scatta il diritto ad andare dal privato pagando solo il ticket), su un altro degli esami più diffusi: la risonanza magnetica.

Se la risonanza è urgente, il medico che la prescrive, nel farlo, appone sull'impegnativa il cd. bollino verde. Si parla, in tali casi, di urgenza differibile, che dà diritto al paziente ad eseguire l'esame entro 72 ore dalla richiesta purché provveda di persona, e non telematicamente, a prenotare la risonanza entro 48 ore da quando gli è rilasciata l'impegnativa. Va a tal proposito precisato che se le 72 ore sono sempre lavorative, e quindi l'attesa si potrebbe protrarre per più di tre giorni, lo stesso non può dirsi per le 48 ore: queste, in molte strutture, sono considerate in maniera effettiva, con la conseguenza che il paziente, per stare tranquillo, deve sempre affrettarsi ad eseguire la prenotazione.

Si precisa che ogni medico di famiglia ha a disposizione solo 10 bollini per 100 assistiti e che, quindi, li dovrà dosare e utilizzare solo in caso di effettiva necessità. Non sempre, infatti, il distretto di appartenenza del medico rilascia dei bollini ulteriori rispetto a quelli già attribuiti.

Tempi di attesa

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Nel caso in cui l'impegnativa per fare la risonanza non sia contrassegnata dal bollino verde emerge il controverso problema dei tempi di attesa, che spesso si protraggono in maniera esagerata.

I pazienti a tal proposito devono sapere che l'ordinamento italiano fissa un limite ben preciso per le risonanze magnetiche: quello di 60 giorni dalla prenotazione.

Se tale termine non è rispettato, non per forza bisogna rassegnarsi. Infatti se una determinata prestazione, quindi anche una risonanza magnetica, non può essere eseguita nel predetto termine massimo, il cittadino ha diritto ad ottenere la prestazione privatamente, in intramoenia, senza pagare alcun costo.

A tal fine è necessario fare espressa istanza al direttore generale dell'azienda sanitaria, domandando, appunto, che la prestazione sia resa in regime di attività libero-professionale intramuraria.

Leggi: Liste d'attesa lunghe in ospedale? Scatta il diritto alla visita privata pagando solo il ticket

Richiesta di esame privato

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Nel redigere la richiesta, il cittadino deve avere particolare cura di inserire tutti i dati necessari.

Oltre ai propri riferimenti anagrafici, dovrà sottolineare almeno che gli è stata prescritta la risonanza magnetica ma che il CUP gli ha comunicato che la prenotazione non sarà possibile prima di una determinata data (da specificare), in dispregio del limite massimo di 60 giorni.

É opportuno poi allegare tutta la documentazione utile e sottolineare che le esigenze alla base della prestazione sono urgenti e incompatibili con i lunghi tempi di attesa prospettati dal CUP.

Tutto ciò premesso, bisognerà quindi chiedere che, ai sensi dell'articolo 3, comma 13, l. n. 124/1998, la risonanza venga resa in regime di attività libero-professionale intramoenia. In questo caso, in base a quanto previsto dalla disposizione, in relazione al costo della prestazione è: "a carico dell'azienda unita' sanitaria locale di appartenenza e dell'azienda unita' sanitaria locale nel cui ambito e' richiesta la prestazione, in misura eguale, la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione e l'effettivo costo di quest'ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti (...) fino all'entrata in vigore delle discipline regionali di cui al comma 12, qualora l'attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato dal direttore generale ai sensi dei commi 10 e 11."

Esenzione dal ticket

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Infine resta da dire che in alcuni casi il paziente ha diritto ad essere esonerato dal pagamento del ticket sanitario per la risonanza magnetica (così come per altri esami o visite).

In particolare, l'esenzione opera in presenza di determinate malattie rare, croniche o gravi, al ricorrere di determinati stati di salute o se ci si trova al di sotto di specifici limiti di reddito. È quindi fondamentale che il paziente, prima di prenotare l'esame, si informi a tal proposito, scoprendo se si tratta di casi che lo interessano.


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