Data: 26/05/2017 17:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax - Addio dal 1� luglio 2018 al certificato di propriet� e al libretto di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi: al loro posto � pronto il documento unico di circolazione e, con esso, arriva la radiazione d'ufficio per chi non paga il bollo. Procediamo con ordine.

Auto: documento unico di circolazione ok definitivo

Su proposta del ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, il Governo ha approvato, in esame definitivo, tre decreti legislativi di attuazione della legge di riforma della pubblica amministrazione (legge 7 agosto 2015, n. 124), uno dei quali istituisce il documento unico di propriet� delle automobili a partire dal 1� luglio 2018.

Radiazione per i mezzi senza bollo

Tra le novit� procedurali di dettaglio, ci sar� la radiazione d'ufficio dei mezzi per i quali non risulta pagato il bollo auto per almeno tre anni. Il tutto deriverebbe dalla sottrazione all'Aci (che ha rappresentato sinora il principale ostacolo all'effettiva applicazione della norma) della competenza a procedere al provvedimento ex art. 96 del codice della strada nel caso del mancato pagamento della tassa automobilistica per tre anni consecutivi.

Leggi in merito: Bollo auto: se non paghi entro 3 anni radiazione sicura

Tariffa unica ma quale risparmio?

Ad un documento unico corrisponder� una tariffa unica che sostituir� i diritti di Motorizzazione e gli emolumenti per l'iscrizione o la trascrizione di ogni veicolo al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Restano valide le carte di circolazione rilasciate anteriormente all'entrata in vigore del decreto ed anche quelle rilasciate successivamente, fino al 1� luglio 2018.

Un provvedimento che, dal momento in cui era stato proposto, aveva maldisposto i lavoratori di Aci Informatica, preoccupati per il loro posto di lavoro, legato alla produzione dei certificati di propriet�. In risposta i ministri dei Trasporti Graziano Delrio e la stessa Madia avevano diffuso una nota congiunta, nella quale chiarivano che �le disposizioni riguardanti il documento unico non contengono alcun presupposto che giustifichi la perdita del posto di lavoro da parte dei dipendenti� della societ�.

Per la pubblica amministrazione Motorizzazione e Pra restano separate. La parte pi� difficile da mettere in atto sar� l'adeguamento degli importi, a cui dovr� pensare il ministero dell'Economia, destinatario degli incassi (nel regime attuale, invece, i compensi del Pra sono acquisiti dall'Aci). I decreti dovranno fissare la quota dei compensi da riconoscere a Motorizzazione e Pra per coprirne i costi. Da questo, di fatto, dipender� il futuro dell'Aci, che da decenni si finanzia in gran parte proprio con la piena disponibilit� degli emolumenti Pra, che invece in futuro dovrebbero andare in parte al ministero dell'Economia.

La prospettiva dell'archivio unico resta come mera eventualit� da valutare alla luce di una relazione del ministero dei Trasporti al Parlamento a luglio 2019 per descrivere gli effetti del primo anno di riforma.


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